TORINO – Ecco le sue parole, nelle quali rivela anche una confidenza particolare fattagli da Gigi Buffon.
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SULLA CHAMPIONS PERSA DALLA JUVE – “C’erano grandi attese, costruite anche giustamente dentro e fuori la Juve. Con Ronaldo si pensava di aver eliminato quel poco che mancava per vincere la Champions. Per quel che ho visto quest’estate prima di lasciare Torino, tutto girava attorno a lui, perché alzava il livello di ogni giocatore e dava tantissima autostima. Ma un campione, per quanto immenso non ti può dare la certezza di vincere. Altrimenti Ronaldo e Messi si sarebbero spartiti le ultime 10-15 edizioni. Il sogno è andato in frantumi perché non si era messo in discussione questo: il calcio non è una scienza esatta”.
SULL’AJAX – “È possibile, perché l’Ajax è giovane, gioca un calcio nuovo, non solo molto bello ma anche efficace. Ma ha eliminato anche il Real e non è più una sorpresa”.
SULLO ZENIT E IL CALCIO ESTERO – “Non sto giocando per una frattura al menisco del ginocchio non operato e stiamo decidendo se recuperare senza intervento. Ma questa esperienza mi ha colpito in tanti modi diversi, dalla mentalità, alla cultura del lavoro, dal modo di vivere il calcio. Aveva ragione Buffon. Mi ha detto che se avesse saputo prima che il calcio all’estero era vissuto in modo così diverso, ci sarebbe andato con qualche anno d’anticipo. Vivi una vita diversa, assapori una certa idea di libertà che in Italia manca”. E nel frattempo in casa bianconera si pensa ad una rivoluzione totale, dopo la delusione arriva l’annuncio: “Addio Juve, partiranno loro!” >>>VAI ALLA NOTIZIA