TORINO- Marcello Lippi, ultimo allenatore a sollevare la coppa dalle grandi orecchie con la Juventus, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
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CHAMPIONS- “A questo punto non è più la qualità dei rivali che conta, ma la tua dimensione. Da come le squadre sono arrivate a questo appuntamento, faticando un po’, si capisce che c’è stata una programmazione. Quello che conta ora è la dimensione tecnica, tattica e psicologica, oltre alla condizione atletica. Ci sono quattro favorite: Juve, Barcellona, Real Madrid e City. Non fatevi ingannare dal campionato, il Real è una macchina da Champions, ma la Juve ha Ronaldo, non uno comune. Stupisce come si sia inserito, è uno dei due giocatori più decisivi al mondo. Prima di Allegri la Juve veniva dopo le favoritissime, ora è nel gruppo di chi può vincere sempre. Con Ronaldo può essere l’anno buono”.
DYBALA- “Non si tratta di mettere in discussione nessuno, ma di ricordare che l’equilibrio è sempre la parola più importante nel calcio, più dei campioni. Una squadra deve essere equilibrata e l’allenatore non deve guardare in faccia a nessuno”.
ZANIOLO- “Improvvisamente è spuntato questo Zaniolo. Chi l’ha mai visto a quest’età uno così? Sta facendo cose fantastiche. Ho sentito parlare lui e la mamma, mi ha dato una grandissima sensazione di maturità. È pronto, non ha limiti”.
NAZIONALE- “Mancini sta facendo meglio di me. Noi abbiamo vinto il Mondiale ed è stato meraviglioso, Mancini ha un bel problema: l’esagerazione di stranieri. L’Atalanta, squadra che amo, ne aveva 11 l’altro giorno. Soltanto la Roma schiera italiani, un po’ il Milan. Mancini gioca un calcio propositivo, aggressivo, d’attacco, internazionale con queste difficoltà. Basta fraseggi continui ed esasperanti: due o tre passaggi per sfuggire al pressing, poi verticalizzazioni di qualità”.