Legrottaglie: "Solo quando elimineremo il razzismo dalla nostra testa, potremo farlo negli stadi"

Legrottaglie: “Solo quando elimineremo il razzismo dalla nostra testa, potremo farlo negli stadi”

Legrottaglie contro il razzismo
L'ex bianconero ha postato una foto

TORINO – Dopo i dibattiti generati in queste ultime settimane per via degli episodi di razzismo avvenuti nei confronti di alcuni calciatori, Balotelli su tutti, in tanti hanno voluto esprimere il loro pensiero a riguardo, dagli ex calciatori, fino a quelli di oggi o agli allenatori. L’ultimo, è stato l’ex difensore della Juve Nicola Legrottaglie che, attraverso il suo account Instagram, ha postato una foto che ritrae gli allievi di Pescara e Juventus, dopo essersi sfidati e nella foto, appaiono 5 ragazzi con carnagione chiara e 3 con carnagione nera. Di seguito il ‘sondaggio’ effettuato dall’ex difensore.

“Che razza di uomini vedi? A) 8 calciatori, B) 4 della Juve e 4 del Pescara, C) 5 bianchi e 3 di colore. Se hai risposto A sei uno sportivo. Bravo, hai riconosciuto che sono 8 giocatori di calcio. Se hai risposto B sei un calciofilo. Bravo, hai riconosciuto quelli della Juve e quelli del Pescara. Se hai risposto C… sei un razzista. Se la prima cosa che noti è il colore della pelle diverso, hai fatto un’istintiva distinzione di razza e, per quanto ti faccia inorridire il termine, si, sei un razzista. Sei un razzista anche se non fai booo allo stadio; sei un razzista anche se non temi che le persone di colore siano qui per rubarti il lavoro; sei un razzista anche se non ti rivolgi a loro usando l’infinito o la D al posto della T e la B al posto della P( du parlare male berchè avere broblemi molto piu seri). Insomma, se non hai visto maglie, ma uomini di colore diverso, devi esercitarti ancora, perche solo quando elimineremo il razzismo dalla nostra testa, potremo farlo negli stadi e nella società. Ora esercitiamoci. Guardiamoci in giro. Se notiamo vestiti, occhi, capelli, ok. Se la prima cosa che notiamo è il loro colore della pelle. Ricominciamo da capo. Il nostro capo”.

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