TORINO – Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha parlato ai microfoni di TMW Radio circa la ripresa del campionato di Serie A. Di seguito riportiamo le sue risposte.
Malagò ha detto che il campionato riparte al 99% il 13 giugno, ma che non sa quando finirà…
Ogni giorno si aggiunge un piccolo tassello verso la ripartenza. Non è facile pianificare tutto, ma oggi abbiamo una data finalmente. E’ evidente che lo snodo principale è il protocollo. E’ chiaro che si partirà con un ritiro, con un positivo che sarà valutato con parametri più prudenti, con la quarantena per l’intera squadra. Se tale prescrizione dovesse rimanere tale, l’obbligo di quarantena crea un punto interrogativo sulla conclusione regolare di questo campionato. Non ci sarebbero infatti opportunità di recuperi. Se si fa una scelta come quella tedesca, con un positivo valutato come un infortunato, è chiaro che le prospettive di finire un torneo sono più realistiche. Far rimanere la regola della quarantena, farebbe nascere anche il prossimo torneo con una grande incertezza.
Il nodo da sciogliere è questo della quarantena. Anche Gravina, in una comunicazione al presidente Conte, ha detto che si partirà con i ritiri e con questa formula, ma si auspica l’allargamento delle maglie. Poi ci sono anche altri nodi, come quello dei contratti. Nessuno sa cosa accadrà con quelli che scadono il 30 giugno. Va risolta la situazione prima della ripresa del campionato. C’è il rischio che le rose vengano stravolte. L’idea di iniziare e poi vedere è delicato. Dire ripartiamo, facciamo 2-3 partite e poi fermiamo tutto, vuol dire bloccare una macchina organizzativa grossa. Si devono avere scenari più chiari. E nel caso di blocco totale, si devono già decidere ora i vari scenari possibili.
I ritiri come funzioneranno?
Credo che sia impensabile una sorta di ritiro permanente. Il nodo è proprio questo. In attesa di un vaccino, dobbiamo prendere una strada o più coraggiosa o più prudente.
Qual è la sua sensazione? Si riprenderà?
Ho sempre gestito il club con grande attenzione. Ho una gestione in equilibrio. Sia che si giochi, sia che non si giochi, sono scenari complicati ma che non mi creano danni irreversibili. Vivo questo periodo con attesa e senso di responsabilità.
Chiedete voi presidente l’intervento del premier Conte?
Credo di sì. Per fare questo ultimo passaggio verso una ripartenza vera, c’è bisogno di questo ultimo passaggio.
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