TORINO – “Ken sei l’energia, l’azzurra magia, Ken sei tu, fantastico guerriero”. Così recitava la nota sigla del cartone animato “Ken”, che oggi scopriamo vantare una particolare omofonia con il nostro nuovo guerriero: l’azzurro, appunto, Moise Kean”.
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Il più giovane calciatore ad aver mai segnato con la Nazionale azzurra giocava nella Juventus, ma non si tratta di Kean, come qualcuno potrebbe pensare stasera, ma di Bruno Nicolé. Questione di mesi: Moise ha da poco compiuto i 19 anni, mentre Nicolé lasciò il segno un po’ prima. Era il 1958, stiamo parlando di un calcio in bianco e nero. Sessantuno anni dopo, il mondo è a colori e un giovanissimo torna a bucare il portiere anche in Nazionale. Un giocatore di grandissima prospettiva per il nostro calcio: “Gioco dove vuole l’allenatore”, precisa nel dopo-partita. Ieri infatti è stato impiegato in una insolita posizione da ala offensiva, avendo come punto di riferimento Immobile. “Imparo ogni giorno da Cristiano”, prosegue il numero 14. E c’è poco da dargli torto, l’effetto CR7 prosegue e come per “azzurra magia”, tocca anche chi gli sta intorno.
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