TORINO – Ecco le parole della madre del giovane Moise Kean, classe 2000 e protagonista già sia con la maglia della Juventus, che con quella della Nazionale italiana, di cui è stato il primo millenials a siglare un gol.
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«Giovanni (fratello di Moise, ndr) è nato nel 1993 e Mosè nel 2000. Sa perché noi il piccolo di casa lo chiamiamo così? Perché la sua nascita è stata un miracolo. I dottori mi avevano detto che non avrei potuto avere altri figli, io piangevo e pregavo. Una notte ho sognato Mosè, era venuto per aiutarmi e dopo quattro mesi sono rimasta di nuovo incinta». In casa di soldi ne entravano pochi. Mi ha chiamato alle cinque e mezza di notte, io stavo andando al lavoro. Mi sono spaventata, pensavo che gli fosse successo qualcosa. Invece mi dice: “Mamma, c’è una sorpresa per te”. Io gli ho risposto: “Non dirmi che non hai firmato con la Juve”. E lui: “No, mamma, ho firmato e tu da oggi non lavori più e vieni a vivere a Torino con me”».
Isabelle, la madre, ci tiene anche a ringraziare la società Juventus, per quello che ha dato non solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano, a suo figlio: «Lo hanno accolto che era un bambino e me lo hanno trasformato in uomo. Lo hanno fatto studiare e allenare, lo hanno svezzato: non solo in campo ma anche nella vita fuori. Gli hanno fatto da padre».