TORINO – Il calciatore e attaccante del Cagliari Joao Pedro ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport in vista della partita in programma sabato sera contro la Juventus.
“Due anni fa mi sono detto che era arrivato il momento di fare di più, che dovevo alzare il mio livello. Da una parte sono maturato e cresciuto come uomo, dall’altra abbiamo costruito una squadra che ha tanta forza e qualità. Le due cose, unite, hanno prodotto questo risultato. Si può aggiungere ancora qualcosa, ma ora ho finalmente acquisito la mentalità giusta: so che, anche se è sempre difficile, posso fare la differenza a certi livelli, dove la concorrenza è molto grande. Ma so pure che nel calcio tutto è un attimo.”
Chi deve ringraziare per essere diventato Joao Pedro?
“Innanzitutto mio padre, che mi ha preparato a tante cose che mi sarebbero accadute. Nel mondo del calcio ho cercato di rubare qualcosa a tutti gli allenatori che ho avuto.”
A Cagliari solo Gigi Riva ha segnato più gol di lei in campionato: che effetto fa?
“Appena ho raccontato a mio padre che sarei andato a Cagliari, mi ha parlato subito di Riva: lui è un mito per il calcio in Italia ed essere lì dopo di lui è una sensazione meravigliosa.”
Si sente un po’ già nella storia?
“È una parola troppo grande, perché Cagliari e il Cagliari hanno qualcosa di unico, straordinario. Qui si respira calcio in modo diverso, perché la squadra è l’orgoglio di tutti i sardi. Il cuore che mettono i nostri tifosi quando parlano del Cagliari è unico, qui ho trovato gente speciale e spiace non averli allo stadio al nostro fianco.”
Suo figlio André ha già scelto l’esultanza nel caso segnasse alla Juve?
“Sì, sì… me l’ha detta subito. Però una sorpresa, ma sono convinto che piacerà, se faccio gol.”
La Juve ha vinto gli ultimi nove campionati, qual è la differenza che esprimono rispetto alle altre?
“Beh, hanno giocatori forti e su questo credo non ci sia nessun dubbio. Poi è una questione di mentalità: loro, nei momenti di difficoltà, sanno essere più forti degli altri. Quando sei abituato a vincere, parti già a tuo vantaggio sulla concorrenza.”
Affrontare la Juventus è uno stimolo in più?
“È sempre bello misurarsi con i migliori, l’ultima volta abbiamo vinto ma la questione scudetto era già chiusa e ora sarà un’altra storia. Sappiamo quanto sia complicato incontrarli a casa loro, però sappiamo pure che, se riesci a fare punti a Torino, è probabile che le tue rivali non ci riescano.”
Com’è Cristiano Ronaldo da avversario?
“C’è poco da dire, lui è uno dei migliori giocatori della storia. È uno stimolo trovarselo di fronte.”
Come si ferma?
“Con il lavoro di squadra, difendendo di reparto.”
Se avesse la bacchetta magica, chi toglierebbe alla Juve?
“Non c’è dubbio: lui.”
Si aspettava di ritrovare Pirlo da avversario, ma in panchina?
“Si sapeva da un po’ che aveva intenzione di diventare allenatore e che si stava preparando, quindi non sono sorpreso. Lui era un grandissimo e, come tale, capisce di calcio come pochi. Fa bene al calcio il fatto che personaggi come lui passino dal campo alla panchina, però fa un po’ effetto l’idea che poco tempo fa era ancora in campo con noi. Ho avuto anche l’opportunità di conoscere Andrea: oltre a essere un idolo, è anche una grande persona.”
Il difensore più forte che ha affrontato?
“Difficile sceglierne uno, però Chiellini è davvero uno bello tosto.”
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