TORINO – Pep Guardiola è sempre più in orbita bianconera, o almeno questa è la speranza di milioni di tifosi della Vecchia Signora. Spunta un lettera del 1994 ora, in cui l’attuale tecnico del Manchester City racconta una sua esperienza con la Juventus, squadra di cui a quel tempo pareva follemente innamorato.
[fnc_embed]<iframe frameborder=”0″ width=”700″ height=”450″ allowfullscreen=”true” src=”https://www.dailymotion.com/embed/video/x72a1wy?autoPlay=1&mute=1″ id=”tv”> </iframe>[/fnc_embed]
“Era uno di quei mercoledì, quei mercoledì europei, quei mercoledì in cui i ragazzi appassionati di calcio vanno dai loro idoli con un foglio bianco per ottenere un autografo da loro. Quello è stato uno di quei mercoledì. Ricordo che ero uno di quei fogli bianchi, in attesa di una firma. Hanno iniziato ad uscire alla spicciolata i vari calciatori della Juve, ero molto impaziente. Tutti loro. Il portiere Tacconi, Scirea … C’era anche un danese, Michael Laudrup! Non sapevamo allora quanto ci saremmo divertiti con lui. Adesso lo so. Finalmente, lui. Signor Michel Platini. Era la stessa immagine che avevo di lui nella mia stanza. Il suo libro. I suoi capitoli: i gesti, il comando! i suoi stivali, la sua maglietta all’esterno, con il numero dieci, ovviamente. Non ho perso un secondo. Il mio sguardo era sempre nella stessa direzione, cercandolo in campo. Quel giorno hanno perso. Questo è probabilmente il motivo per cui non mi ha fatto un autografo al termine della partita. Ieri non l’ho capito, ora lo capisco. Non sai mai perché questo e nessun altro sia il tuo idolo. Anche adesso, scrivendo e aspettando la prossima partita, sono felice della mia scelta inconscia. Un amico mi ha detto che è stata pubblicata sul quotidiano Liberation un’intervista, in cui Platini parla la lingua del calcio. Tra le altre cose, il francese ha dichiarato: “La differenza tra un grande giocatore e un buon giocatore è segnata dagli allenatori che ha avuto”. “Il calcio provoca amore perché non c’è verità in esso”. “Il calcio è fatto di errori, non dimentichiamo che una partita perfetta, in cui nessuno sbaglia, finirebbe con un pareggio a reti inviolate”. Quanto sarebbe noioso lo sport se fossimo perfetti. È vero che il calcio deve vivere con successo. Il successo è una derivazione della scelta, la scelta è una conseguenza del possedere”. L’articolo è stato scritto da Pep Guardiola ed è stato pubblicato giovedì 30 giugno 1994. Ma attenzione perché proprio poco fa è arrivata un’altra notizia clamorosa. In arrivo ben 6 colpi grossi per Sarri, svelati tutti i nomi: ecco la lista della spesa completa! >>>VAI ALLA NOTIZIA
Uno Juventino vero fa colazione con caffè e Gazzetta! Risparmia il 50% sull’edizione digitale! Segui la Juventus ogni giorno con l’edizione digitale della Gazzetta dello Sport a 9,99 al mese anziché 19,99.