TORINO – Il giornalista Massimo Giletti ha parlato a Il Corriere di Torino.
[fnc_embed]<iframe frameborder=”0″ width=”700″ height=”450″ allowfullscreen=”true” src=”https://www.dailymotion.com/embed/video/x72a1wy?autoPlay=1&mute=1″ id=”tv”> </iframe>[/fnc_embed]
“Che la bottiglia sia da riempire poco alla volta, come sostiene Massimiliano Allegri nella sua metafora, è evidente. Solo che contro l’allenatore juventino giocano due elementi: il tempo e il contenuto della pozione. Visti i tempi difficili tra Italia e Francia, tra ritiri di ambasciatori e insulti reciproci, vedo impossibile un viaggio lampo da Asterix nel nord della ‘Gallia’ di Macron che rispedirebbe volentieri indietro i nostri novelli Cesari Salvini e Di Maio. Eppure qualcosa di serio bisognerà trovare perché il 12 marzo il carnevale sarà finito e non potrà subentrare Dybala e mascherare tutto come ha fatto domenica contro il Bologna in versione Atletico. Mentre guardavo la partita, persino Cristiano Ronaldo mi sembrava difficile da vedere. Anche il vero CR7, come la Juve, sembrava essersi eclissato. Giornata grigia la sua, come la maglia che indossava. Solo Federico Bernardeschi dava segno di esserci e di lottare. Intorno a lui il deserto. Eppure abbiamo vinto, grazie a Perin, nostro portiere di riserva,e allagiocata di Paulo Dybala. Troppo poco per eliminare dubbi e pensieri che Allegri avrà in mente, uno su tutti: sono solo scorie della notte di Madrid oppure sono schegge impazzite che gli uomini di Simeone hanno conficcato dentro i muscoli e la mente dei nostri?”.