TORINO – IL tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, fresco di rinnovo con la Dea che gli consentirà di giocarsi il prossimo anno la Champions League, ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport circa il futuro e il recente passato.
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ROMA – “Roma è Roma. E credo si potesse fare un buon lavoro. Di sicuro avrei guadagnato di più. Ho preso tempo. A tutti i club che mi hanno contattato, anche dall’estero, ho spiegato che non avrei risposto prima dell’incontro con il presidente Percassi”.
BIG – “Non avevo bisogno di una big. Per società, squadra e tifo, io sono già in una big. Difficile trovare una proprietà appassionata e generosa come quella dei Percassi. Non potevo lasciare l’Atalanta e la sua gente prima della Champions”.
BERGAMO – “Al primo anno, dopo 4 sconfitte in 5 partite, un uomo mi fermò sotto casa e mi disse: ‘Mi piacciono le sue idee. Sono convinto che qui farà bene’. Dubitai che mi prendesse in giro. Salvai la panchina col Crotone, rincontrai quel signore che mi invitò a cena a casa sua. Non conoscevo ancora nessuno a Bergamo. Cucinò un ottimo risotto. Oggi Paolo è un mio buon amico. Di risotto in risotto siamo in Champions… “.
MERCATO – “Per prima cosa, non parte nessuno. Avviso ai naviganti: non avvicinatevi che tanto l’Atalanta non vende. E poi ci saranno acquisti importanti in attacco. Vogliamo un girone di ferro, dobbiamo portare la nostra gente negli stadi più nobili. Se è una favola, che sia un gran ballo al Bernabeu o davanti alla curva del Liverpool. Il presidente sta facendo di tutto per ospitare la Champions nel nostro nuovo stadio. Sarebbe fantastico”.