TORINO – L’ex giocatore del Manchester Fletcher ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Lockdown Tactics, dove ha parlato soprattutto di Cristiano Ronaldo e del suo passato ai Red Devils.
“Durante i primi tempi al Manchester United Cristiano era un potenziale fenomeno, ma ancora acerbo. Il problema principale è che teneva troppo il pallone: era egoista, non sapeva ancora leggere bene le situazioni di gioco. Ma aveva la personalità per venirne fuori: negli anni è diventato un mostro, grazie all’intensità in palestra, al personal training. Smith decise di introdurre una nuova regola in partitella: vale tutto, ogni intervento falloso non sarebbe stato sanzionato. Sapevo che era una tattaica fatta apposta per Ronaldo. Per settimane il ragazzo si chiedeva: cosa vorrà mai questo nuovo preparatore scozzese?. Di solito già si fischiava poco in partitella, ma a quel punto i compagni avevano letteralmente iniziato a volare uno addosso all’altro. Prima di questa regola Cristiano ti puntava, cercava e trovava il fallo, poi ti rideva in faccia. Non avrebbe più potuto fare così: ed è stato impressionante quanto poco ci abbia messo a capirlo”. Questione di un paio di settimane. “Credo che sia scattato qualcosa in lui. Presto ha cominciato a passarla di prima intenzione, a muoversi senza palla, a smarcarsi. E di lì a poco avrebbe iniziato a segnare a raffica. Anche in partita”.