TORINO- Ciro Ferrara, ex difensore della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Gazzetta dello Sport per rilasciare delle dichiarazioni sui bianconeri.
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“Ancora mi chiedo come si faccia a deprimere un ambiente, per poi esaltarlo come sta succedendo adesso. Certo, era complicato rimontare una squadra tosta come l’Atletico Madrid, ma la Juve da anni si esprime su livelli di eccellenza. Io non sono meravigliato dalla reazione dei bianconeri, Max non ha bisogno della mia difesa. In questi anni ha raggiunto risultati eccellenti. Fai pure fatica a ricordare in quattro stagioni tutto quello che ha vinto, però in Italia è così, perdi una partita e sembra che non capisci più nulla di calcio. Quando Allegri non sarà più alla Juve capiranno che cosa significa un allenatore di questo spessore, guardate cosa è successo al Real Madrid dopo la partenza di Zidane. Allegri come Lippi? Sinceramente io conosco il grande valore di Lippi, ma non ho lavorato mai con Allegri per valutare anche l’impatto emozionale e motivazionale che ha sul gruppo. Ma visto dal di fuori si capisce che i suoi calciatori sono in perfetta sintonia, sanno cosa fare e riescono a realizzarlo giocando di squadra. Hai voglia a dire: hanno Cristiano Ronaldo. Ma un fenomeno come lui va incastonato in un sistema di gioco competitivo e vincente, altrimenti farebbe difficoltà pure lui. Ma a me è piaciuto soprattutto l’atteggiamento complessivo, con i tre difensori molto compatti, gli esterni potevano tenersi molto alti per una manovra offensiva avvolgente e a ritmi molto elevati. Allegri ha fatto sì che i suoi fossero molto attenti a marcare Morata, il loro punto di riferimento lì davanti, che ha potuto giocare pochissimi palloni puliti. Per cui l’Atletico non riusciva a salire e i bianconeri recuperavano alto il pallone per ripartire. Con poche giocate di Morata è rimasto completamente isolato anche Griezmann che non ha mai avuto seconde palle giocabili. Insomma, una partita quasi perfetta della Juve. Sono convinto che la Juve abbia la rosa più profonda e competitiva fra le grandi d’Europa. Ma questo ha importanza fino a un certo punto. Molti club ancora in lizza hanno grande tradizione come la Juve. Pure noi nel 1996 per vincere abbiamo avuto bisogno di un pizzico di fortuna: quella che auguro ad Allegri e i suoi”
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