TORINO – Da diverse settimane in Serie A, è ‘tornato di moda’ l’insulto razzista. Questa piaga ha colpito il nostro campionato molti anni fa e non mai andata via. Quasi settimanalmente si assiste ad episodi di razzismo: cori, versi, insulti e molto altro arriva dagli spalti nei confronti dei calciatori di colore. In stagione è purtroppo accaduto a Juan Jesus, a Cagliari contro Lukaku, a Parma tra Atalanta-Fiorentina contro Dalbert, questi i più eclatanti, senza dimenticare l’Hellas Verona. In Premier la musica è completamente diversa. Il razzismo è severamente punito sia dalla polizia che dai tifosi stessi. Ieri in occasione della sfida tra Everton e Manchester City, a prendersi la scena non è stato l’1-3 di Guardiola, bensì uno striscione sugli spalti. Il contenuto? La faccia di Moise Kean e la scritta “No al razzismo”. Il centravanti a fine gara ha postato subito un messaggio di ringraziamento per il supporto: “Grazie ai nostri tifosi per il supporto in una campagna così importante”.
ECCO IL POST:
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Fabio Cirillo