di Fabio Marzano
TORINO – Questa sera all’Allianz Stadium andrà in scena il big match di campionato tra Juventus e Atalanta, con i bianconeri che daranno inizio alla festa Scudetto proprio al termine della gara contro i nerazzurri. D’altra parte invece, i bergamaschi proveranno il tutto per tutto per fare bottino pieno e aggiudicarsi di fatto un posto in Champions. Ad analizzare quello che sarà il match di Torino è stato un grande ex atalantino, Thomas Manfredini che, ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Considerando che la Juve non ha più nulla da chiedere, contro un’Atalanta invece che si gioca una stagione, che tipo di partita si aspetta?
“Secondo me non sarà una partita facile, soprattutto sotto l’aspetto mentale. E’ vero che l’Atalanta ha tanto da guadagnare ma ha anche tanto da perdere quindi sarà una gara importantissima. Il problema è che bisognerà vedere come hanno recuperato dalla finale di Coppa Italia che, sicuramente ha portato via molte energie. Dal canto loro è vero che la Juve ormai gioca tranquilla però in casa propria ha sempre fatto bene ed è una squadra fortissima. Sicuramente non regalerà niente e sarà tutto da guadagnare per l’Atalanta. Poi stiamo parlando di una squadra che indubbiamente ha delle qualità superiori. L’Atalanta è ormai una realtà del nostro campionato e come dimostrato gia contro la Juve in Coppa può reggere il confronto. Secondo me dipenderà molto da come hanno recuperato dopo la gara contro la Lazio”.
Crede che alla fine di tutto l’Atalanta raggiungerà il posto in Champions?
“Sicuramente se lo meriterebbe. E’ normale che ora ci sono delle partite talmente delicate però per le annate che sta facendo ha molte possibilità. Io credo che all’80% può tranquillamente raggiungere la qualificazione in Champions”.
Il suo ricordo più bello che ha contro la Juve?
“Con la Juve ho sempre fatto fatica ( ride n.d.r.). Mi sembra di ricordare che non ho mai vinto, forse un pareggio ma non abbiamo mai portato a casa niente. Io ho giocato per molto tempo quindi ho avuto la fortuna di scontrarmi contro la Juve di Nedved, di Zidane, Del Piero, di tutti i più grandi campioni. Il mio ricordo straordinario è quello di aver giocato contro campioni assoluti del campionato italiano. A livello personale ho sempre fatto fatica”.
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Questa è stata la settimana degli addii, prima De Rossi e poi Allegri. Lei era presente all’ultima di Del Piero allo Stadium, cosa si prova in momenti del genere, vedere certe bandiere che si ritirano o cambiano club di appartenenza dopo molto tempo?
“C’è un misto di delusione. Quando perdi nel calcio italiano figure importanti e storiche come lo è stato Del Piero, o Figo, perchè ero presente anche li, non fa mai bene al calcio italiano. Cosi come lo stesso De Rossi”.
Lei condivide le scelte di mandare via, rispettivamente, De Rossi dalla Roma e Allegri dalla Juve?
“Dipende. Bisognerebbe esserci dentro e sapere il perche e il per come. Vedendola da fuori sinceramente penso che per quello che ha dato alla Roma era giusto che De Rossi facesse lo stesso percorso di Totti, una volta che decideva di smettere di giocare chiudeva la carriera alla Roma. Non so dove andrà, però sicuramente è un peccato per una bandiera come lui lasciare in questo modo. D’altro canto, Allegri e la Juve dopo 5 anni avevano bisogno di motivazioni e di stimoli diversi. Lui ha dato tantissimo a questo club però ora il suo ciclo è finito. In Italia non c’è la cultura come all’estero di fare 15 o 20 anni in un club ma si va sempre alla ricerca di stimoli nuovi. La cosa che secondo me abbia influito di più è stata l’eliminazione dalla Champions e il fatto di aver vinto solo il Campionato. E’ anche giusto quindi che un ciclo prima o poi finisca, per iniziarne un altro nel migliore dei modi”.
Da ex compagno di squadra, pensa che Simone Inzaghi sia il profilo adatto per la Juventus? Ha avuto modo di parlarci in questi giorni?
“No, non ho ancora parlato con Simone. Lo sto solo seguendo da ex compagno con un occhio ‘stranito’, perchè non mi sarei mai aspettato questo impatto devastante come allenatore. Gli do grandissimi meriti e sta facendo cose straordinarie. E’ uno di quegli allenatori giovani, che hanno fatto subito bene e possono dare tanto al calcio italiano. Ha dimostrato anche di avere personalità nel gestire una squadra come la Lazio in ambiente non facile come Roma. Credo che possa fare benissimo e possa essere l’allenatore ideale per la Juve. E’ pronto”.
Chi arriva secondo lei?
“Secondo me Mourinho. Dico questo perche pensando a un Ronaldo in squadra, sicuramente ha avuto la possibilità di conoscerlo e di sapere come lavora. E’ consolidato ormai che la Juve nel nostro campionato la fa da padrona da diversi anni, bisognerebbe provare un allenatore che abbia vinto le Champions League, perche in campionato è un conto però poi quando vai all’estero ad affrontare altre realtà è tutto differente”.
Ringraziamo cortesemente Thomas Manfredini per la disponibilità.