di Fabio Marzano
TORINO – Quella di oggi doveva essere solamente un giornata di festa e di sport, in occasione della finale di Champions League che si giocherà tra poche ore a Madrid, ma la notizia arrivata questa mattina che, annunciava la morte dell’ex calciatore di Arsenal, Real, Atletico e Siviglia, Josè Antonio Reyes a causa di un incidente stradale, ha sconvolto l’intero mondo dello sport e non solo.
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A commentare questa triste scomparsa e ad esprimere il massimo cordoglio allo spagnolo, è stato un suo ex compagno di squadra ai tempi dell’Arsenal, Arturo Lupoli, che ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Come ha preso questa tragica notizia e che ricordi ha di lui?
“La notizia l ‘ho saputa questa mattina tramite le news del telefono e mi ha scosso veramente tantissimo. Me lo ricordo come un ragazzo sorridente, sempre allegro, che portava allegria all’interno dello spogliatoio e aveva sempre voglia di scherzare. Mi ricordo i primi mesi passati insieme ci accomunava il fatto che non parlavamo bene l’inglese e quindi ci ripetevano le cose piu e piu volte perche non capivamo subito. Lui saltava quasi sempre le lezioni di inglese, era un tipo bizzarro, scherzava con tutti, gli piaceva solo giocare a calcio e stare con i suoi amici. Mangiava poche volte al campo di allenamento perchè gli piaceva tornare a casa dove. Era un giocatore fenomenale, mi ricordo i gol che fece ad Higbury nelle prime settimane che io ero li, nel 2004-2005, e rimanevo incantato a vederlo”.
Un episodio personale che ha avuto con lui?
“Ho un ricordo bellissimo in una notte di Champions League. Mi diede una sua maglietta, quando venne sostituito, io ero in panchina ad Highbury si girò verso di me e visto che gliela stavo chiedendo da settimane me l’ha consegnata. Per me è un ricordo che adesso assume maggior valore e porterò sempre con me”.
Parliamo ora di calcio giocato, dato che conosce bene sia l’Arsenal che il calcio inglese, pensa che Ramsey possa essere un profilo da Juve?
“Assolutamente si. Io credo che la Juve abbia fatto veramente un grande acquisto. Ramsey è un centrocampista moderno ed p cresciuto tantissimo. Viene dal vivaio dell’Arsenal e ho anche avuto modo di vederlo, è cresciuto con una cultura e con una mentalità all’inglese, cioè si giocare sempre la palla e proporre il bel gioco. A quello ha unito anche altre caratteristiche di concretezza, è uno che quando c’è da fare un pò di legna è anche capace di quello. La Juve si è assicurata un centrocampista completo per il futuro e speriamo possa portarne i frutti”.
Che differenza ci sono tra il campionato inglese e quello italiano?
“La differenza principale è a livello tattico. Non si cura la fase difensiva come avviene spesso in Italia, dove gli allenatori soprattutto nei primi giorni della settimana curano tantissimo l’aspetto tattico e parlano sempre di come limitare gli avversari. Diciamo che in Inghilterra l’aspetto degli avversari è un aspetto molto relativo, viene fatto in pochissimi frangenti durante la settimana. Si guarda sempre come attaccare ed essere pericolosi cercando di imporre il proprio gioco sempre, in tutte le partite. Per questo vengono fuori partite spettacolari, con un livello tattico sicuramente piu basso ma ricco di occasioni da gol. La dimostrazione l’abbiamo avuta quest’anno dove a giocarsi le due finali europee c’erano 4 squadre inglesi. Il calcio inglese con questa sua filosofia e poi con l’arrivo degli allenatori stranieri, penso che sia il mix giusto per far si che il calcio inglese ora sia il primo a livello mondiale”.
Chi vincerà la Champions questa sera?
“Io vedo due squadre equilibrate. Diciamo che sulla carta il Liverpool parte leggermente avvantaggiato, ma solo per il fatto che quest’anno ha fatto una stagione straordinaria e si è vista in Premier, dove ha perso contro il City solamente per un punto. Poi c’è il discorso di Klopp che ha fatto 6 finali e le ha perse praticamente tutte, quindi penso che con il gioco espresso e con le individualità, il Liverpool sia la squadra favorita per vincere questa finale”.
Secondo lei chi arriverà sulla panchina della Juve?
“Leggendo quello che dicono i giornali, il City e le televisioni, credo che ci sono solamente due allenatori. Ovviamente Sarri che, al momento sembra quello piu chiacchierato per approdare alla Juve, anche se secondo me non rispecchia i canoni dei bianconeri. Poi il fatto che stiano aspettando la finale di Champions, vuol dire che ci possono essere stati dei contatti con Guardiola o con Klopp, ma quest’ultimo lo escluderei, quindi… Guardiola sarebbe perfetto, per il gioco che fa fare , con il possesso palla sempre a favore e con i grandi campioni ha sempre vinto, si è visto con il Barcellona. Klopp negli ultimi annida fatto benissimo ma con un calcio diverso, sempre in rapidità e in verticale. Penso che comunque la Juve dove vada vada, arrivi un allenatore di livello assoluto e che partirà con un ciclo, mi auguro, vincente”.
Da dove deve ripartire invece la Fiorentina che, quest’anno stava per retrocedere clamorosamente?
“Mah, diciamo che la Fiorentina quest’anno è stata una sorpresa in negativo. Nel girone di andata non aveva fatto benissimo però non c’erano le avvisaglie di un finale di stagione così negativo. E’ incappata in un ciclo di partite dove ha iniziato a perderle una dietro l’altra e non è riuscita a reagire e a riprendersi per stare piu tranquilla alla fine. Quest’anno ci saranno dei cambiamenti, anche a livello societario. A Firenze si è rotto il legame tra la piazza e i Della Valle, i tifosi si aspettano di più. Bisognerebbe trattenere i vari, Chiesa, Veretout, Muriel, insomma quelli piu forti, aggiungendo magari giocatori con dell’esperienza importante alle spalle per poter tornare a lottare almeno per l’Europa League che è certamente la posizione più idonea per la Fiorentina”.
Ringraziamo gentilmente Arturo Lupoli per la disponibilità.
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