di Fabio Marzano
TORINO – Finalmente siamo entrati nel giorno in cui avrà luogo il Derby d’Italia tra Juventus ed Inter,
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con i nerazzurri che tenteranno in tutti i modi di restare nella lotta scudetto e i bianconeri che proveranno a tagliare i rivali fuori dai giochi. Ad analizzare quello che sarà il big match dell’Allianz Stadium è stato un grande ex della gara, Massimo Bonini, che ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Secondo lei l’Inter può fare l’impresa a Torino?
” Questa penso che sia una partita aperta a tutti i risultati. E’ logico che la Juventus parte favorita per la determinazione e per la squadra che ha. Ha fatto delle partite bellissime fino ad ora ma questo non vuol dire che l’Inter non possa fare risultato. Penso che partite del genere siano aperte a tutto, non è che l’Inter non può fare l’impresa perchè può succedere di tutto. La Juve però ha una determinazione spaventosa, fino ad ora ha pareggiato solo una partita in campionato e ha subito una sola sconfitta in Champions, in modo particolare perchè a 5 minuti dalla fine stava vincendo. E’ una Juve che concede pochissimo e per l’Inter sarà molto difficile anche se gioca un ottimo calcio e ha ottimi campioni e in una partita secca può succedere di tutto. E’ logico che anche se vincesse l’Inter cambierebbe poco, il campionato è ancora lungo ma se la Juventus continuasse così per le altre non c’è storia”.
Chi possono essere i giocatori decisivi da entrambe le parti?
” Sicuramente è facile, Cristiano Ronaldo e Icardi. Sono quelli più determinati, magari non giocano benissimo ma se gli capita una mezza occasione la buttano dentro. Sono i giocatori più concreti che possa offrire il calcio italiano. Anche Higuain e Dybala però loro due sono i giocatori più importanti perchè determinano il risultato di una partita. La cattiveria agonistica che hanno quando si avvicinano alla porta deve essere un esempio per tanti giovani”.
Che clima si respira ogni volta che si gioca contro l’Inter?
” Bellissimo perchè il Derby d’Italia è la partita dove si affrontano le due squadre, insieme al Milan, che hanno fatto la storia del campionato italiano ed è molto affascinante. Ai nostri tempi era bellissimo andare a giocare a San Siro perchè era lo stadio più importante, ora anche a Torino è così. Lo stadio del Comunale non era così coinvolgente, mentre andare a Milano a giocare contro l’Inter era entusiasmante. Contro l’Inter ho fatto gol anche io una volta, segnando a Torino”.
Il suo Juve-Inter che ricorda meglio?
” Quello quando feci gol di sinistro, nel sette, a Zenga. Non mi ricordo come è finita la partita, mi sembra 3-1, sono passati così tanti anni che mi sono dimenticato. Comunque feci gol di sinistro, con un tiro che si è andato ad infilare sotto l’incrocio dei pali e ho fatto un gran gol. Avevo seguito un azione di attacco e ho sfruttato una situazione che si era proposta”.
Qual’è la chiave per vincere la Champions?
” Cercare di andare a giocare ogni partita senza avere l’imposizione di vincerla e pensare partita per partita. L’ultima partita è quella dove devi arrivare più sereno e più tranquillo, con tanto entusiasmo ma senza la voglia di strafare. Noi a quei tempi eravamo la squadra più forte e c’erano tutte le condizioni per vincere la partita ma in una partita secca purtroppo può capitare anche di perderla. Diciamo che non deve essere un ossessione e per la Juve ora lo è. Arrivare due o tre volte in finale e non riuscire mai a vincere fa male. Non sono preoccupato perchè la Juve non ha ancora vinto la Champions, non ci dovrebbero essere problemi perchè questa società qui sta crescendo a 360 gradi e non cresce soltanto come giocatori ma anche come società e come tutto quello che gira intorno alla Juventus. Prima o poi arriva, i tifosi devono stare tranquilli”.
Cosa pensa delle scritte di Firenze?
” Come si fa a pensare. Purtroppo c’è gente che non conosce la vergogna, questo non è calcio. Offendere delle persone che purtroppo hanno perso la vita per sfortuna. Non voglio parlare di Gaetano giocatore ma dell’uomo che era, era un esempio sotto tutti gli aspetti. Questa è gente che non merita rispetto e non bisogna nemmeno parlarne altrimenti gli daremmo valore. Questa è gente che non ha nemmeno senso parlarne. Forse non hanno conosciuto Gaetano Scirea o dei tifosi che hanno perso la vita per andare a vedere una partita senza mai più fare ritorno. Persone che scappavano non per scontri tra tifosi ma per i lanci di oggetti che vi erano da una tifoseria all’altra. Lanciavano sassi, se c’erano i veri tifosi forse con gli scontri ci sarebbero stati meno morti, invece scappando via si è scatenato l’inferno. Non erano i veri tifosi juventini che nelle provocazioni vai a cercare lo scontro fisico, qui scappavano via, non erano neanche tifosi. Era gente tranquilla che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lo stadio non era sicuramente a norma”.
Vi eravate accorti della gravità della situazione prima del match?
” Non sapevamo niente. C’era gente che arrivava negli spogliatoi e ci dicevano che c’erano 50/100 morti, non si capiva nulla. Noi eravamo negli spogliatoi vicino alla curva della Juve e quindi dalla parte opposta, e i tifosi di quella curva non sapevano nulla quindi figurati se riuscivamo a saperlo noi. Ci sono stati alcuno tifosi che vedevano tutto quello che stava succedendo ma noi eravamo chiusi all’interno degli spogliatoi. Ce ne siamo accorti soltanto quando è finita la partita che siamo andati in albergo e abbiamo visto i filmati in televisione di tutto quello che era successo”.
Neanche durante il giro di campo a fine partita avete captato qualcosa?
” No assolutamente no, altrimenti non vai a festeggiare quella Coppa. Non sapevamo assolutamente nulla, non si può festeggiare una Coppa dove sono morte 40 persone. Per fortuna abbiamo giocato sennò succedeva veramente il finimondo con molti più morti di quanti ce ne sono stati. I tifosi dell’altra curva non sapevano nulla, se venivano a sapere che la partita non si sarebbe giocata perchè c’erano state tutte queste vittime, poteva succedere veramente qualcosa di ancora più grande”.
Secondo lei è più forte Platinì o Ronaldo?
” E’ difficile. E’ come dire chi sia più forte tra Platinì e Maradona. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche, le sue qualità, poi sono giocatori completamente diversi. Platinì era un trequartista, un regista avanzato mentre Ronaldo è una punta quindi hanno caratteristiche veramente diverse, però devo dire che Platinì era un giocatore super completo. Alla fine dell’anno faceva sempre 22/23 gol e per un centrocampista è veramente tanta roba. Ronaldo è un esempio per i giovani perchè ha un grande talento ma soprattutto è stato costruito cercando di essere un vero professionista sotto tutti i punti di vista. Su questi bisogna fargli i complimenti perchè è un esempio per i giovani, perchè se un ragazzo ha passione e voglia di migliorarsi, lui è il top dell’esempio da seguire. Quando tira in porta CR7 ti trasmette la voglia di fare gol. E’ bello vederlo calciare in porta”.
Giusto assegnare il Pallone d’Oro a Modric?
” Io lo avrei assegnato a Mbappè, devo essere sincero. Perchè è giovane, perchè ha vinto il Mondiale ed è stato decisivo. Preferivo Mbappè”. Intanto dalle parti della Continassa è pronto il super colpo di mercato.>>> CONTINUA A LEGGERE
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