di Fabio Marzano
TORINO – Dopo aver praticamente messo in cassaforte l’ottavo scudetto consecutivo, battendo il Napoli al San Paolo per 1-2, la Juve ora è totalmente proiettata con la testa alla gara del 12 marzo contro l’Atletico che, varrà un’intera stagione e forse anche le sorti del futuro di Max Allegri. Non sarà un’impresa semplice quella di ribaltare il risultato contro gli spagnoli ma da anni i bianconeri ci hanno abituati a questo tipi di imprese, come la gara di Monaco di Baviera dove dopo appena 30 minuti era già in vantaggio di 2 reti a 0, o nella gara del Bernabeu dello scorso anno che, solamente un rigore discutibilissimo arrivato in extremis ha mandato a casa la Vecchia Signora. Dunque, è lecito crederci ma ci vuole una prova di carattere e di forza senza precedenti, come dichiarato anche dall’ex giocatore bianconero, Alessandro Birindelli che, ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Dopo la vittoria di ieri possiamo parlare di un campionato ormai chiuso?
” Ormai si. La Juve ha talmente tanto margine di vantaggio che a questo punto della stagione pensare ad una debacle è praticamente impossibile. E’ vero che non sta attraversando un ottimo momento di forma però ha talmente tanta qualità e tanti giocatori che è difficile stargli dietro”.
Contro l’Atletico, la Juve può ribaltare il risultato dell’andata?
” La Juventus purtroppo ha trovato sulla sua strada una squadra fastidiosa, si difendono negli ultimi 30 metri, ti lasciano campo per attaccare e alla Juventus questo da fastidio. Però secondo me nella partita di ritorno ci sarà un atteggiamento sicuramente diverso, un’aggressività diversa, un approccio diverso, tutte caratteristiche che sono mancate nella gara di andata”.
Si aspetta una Juve aggressiva sin dai primi minuti?
” Io penso che ci sarà una Juventus non troppo arrembante. Abbiamo visto che loro hanno le qualità per attaccarti alle spalle con grande velocità. Credo che ci saranno 2 o 3 partite nella partita, secondo me all’inizio Allegri vorrà vedere anche come gireranno loro, poi chiaramente deve fare qualcosa quindi alternerà parecchi minuti con la pressione alta. Però ripeto, questo lo detterà poi la partita e il suo andamento”.
Tornando indietro di parecchi anni, quali sono state le prime sensazioni che si sono percepite all’interno dello spogliatoio, quando è stata ufficializzata la notizia della retrocessione in B?
” Sicuramente grande amarezza e grande delusione perchè è come se ti togliessero il merito di tutto ciò che hai fatto, del tuo pane quotidiano, per questioni non di campo. Noi la nostra forza l’avevamo dimostrata pienamente durante le partite e arrivandoci attraverso sacrifici quotidiani. Per noi è stata una bella mazzata però per chi è rimasto c’è stata una grande soddisfazione di riportare subito questa squadra nel campionato che le competeva. Sono brutti ricordi però sono esperienze e ti servono poi per crescere in tutto l’ambiente. Anche se ora siamo rimasti come eravamo perchè le polemiche ci sono sempre. Hanno creato un processo per qualcosa che nel calcio purtroppo esisterà sempre, cioè il dubbio o il sospetto. Anche la VAR non sta facilitando le scelte e le situazioni, prima potevi dire che aveva sbagliato l’arbitro, qua si sbaglia su delle valutazioni che fa il direttore di gara basandosi su immagini reali”.
Lei è sempre stato convinto di restare o ha pensato di andarsene in un primo momento?
” Ci sono stati dei momenti dove ho avuto l’opportunità di andar via dalla Juventus ma da tifoso in primis e poi pensando al club, sapevo che dovunque sarei andato avrei trovato sempre qualcosa di meno rispetto a dove ero. A me mi hanno sempre trattato bene, ho sempre rispettato l’ambiente e loro mi hanno ripagato appieno. Quando c’è un rapporto di sincerità, di onestà reciproca e di grande stima, non vedo perchè ci debba essere una separazione”.
Come ha reagito invece alle partenze di molti campioni nell’immediato post calciopoli?
” Non siamo rimasti delusi, ce lo potevamo aspettare perché poi la società pur essendo solida e forte non poteva trattenere questi grandi campioni. Molti iniziavano ad andare su con l’età e avevano voglia di andarsi a confrontare in palcoscenici più importanti e che le competevano sempre di più. Anche alla società la partenza di qualcuno è servita per stare più tranquilla in quel momento di grande destabilizzazione che si era venuto a creare durante Calciopoli. Non è stato semplice e io non voglio criticare nessuno, sono state scelte dettate non solo dal cuore ma anche da molte opportunità e situazioni diverse ognuna dall’altra”.
Il giocatore più forte che ha mai marcato?
” Il giocatore che mi ha sempre infastidito e forse perche lo incontravo spesso, è Ryan Giggs, poi l’ho sempre ammirato”.
Pensa di tornare nel nostro campionato un giorno, magari come allenatore?
” Io studio e mi aggiorno quotidianamente per tentare di intraprendere una carriera più importante. In questi anni ho scelto di rallentare un pò per dedicarmi di più alla famiglia e ai figli. Cerco di rimanere più a casa e stare dietro ai settori giovanili perchè con i ragazzi hai l’opportunità di crescere anche te, di mettere in pratica le tue idee. Come quando da giocatore fai il settore giovanile da calciatore adesso lo sto facendo da allenatore per tentare di avere più convinzione quando e semmai, ci sarà l’opportunità di allenare i grandi”.
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Senza vergogna! dovevano radiarvi!!