di Fabio Marzano
TORINO – Venerdi all’Allianz Stadium andrà di scena la sfida di campionato tra Juventus e Udinese con i bianconeri già proiettati mentalmente alla gara contro l’Atletico che vale una stagione e non solo. I friulani dal canto loro proveranno a giocare su questo fattore psicologico per tentare di tornare a casa con qualche punto dalla casa dei Campioni d’Italia in carica. Ad analizzare quella che sarà la sfida di Torino è stato un grandissimo ex dell’Udinese, Valerio Bertotto, che ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Secondo lei che tipo di partita dovrà fare l’Udinese per tentare di fare qualche punto a Torino?
” Di sicuro devono cercare di non lasciare la possibilità alla Juve di esprimersi in tutte le loro qualità. Se gli dai la possibilità di prendere campo e di tenere palla in mano è ulteriormente complicato. Penso che l’atteggiamento di grande aggressività possa essere quello adatto per indirizzare la partita dove vorresti portarla tu, è chiaro che non è facile perchè stiamo parlando della Juve, con campioni al 100% e con una mentalità assolutamente fantastica. Sarà una partita sicuramente complicata per l’Udinese”.
Pensa che nella testa dei giocatori della Juve possa pesare l’impegno di martedi contro l’Atletico?
“Neanche per sogno lo penso perchè stiamo parlando della Juve. Stiamo parlando di una società, di una squadra composta da calciatori che sono abituati a vivere questo tipo di situazioni e lo stimolo di essere sempre al 100%, soprattutto in funzione della partita successiva ed è giusto che sia così tra i professionisti. E’ chiaro che la partita di Champions per loro sarà fondamentale però non partiranno pensando di tirare indietro la gamba contro l’Udinese”.
La Juve può ribaltare il risultato con l’Atletico?
” Che sia facile assolutamente no. Con l’Atletico è difficile giocarci sullo 0-0 perchè è una squadra ostica, non ti fa giocare, ti copre gli spazi e sa fare bene il proprio lavoro con grande agonismo. Hanno un allenatore che gli ha dato e gli sta dando tante energie positive, farlo con un doppio svantaggio è difficile, ma ripeto, stiamo sempre parlando della Juve e ha tutte le carte in regola per poterla ribaltare. E’ chiaro che l’idea sarebbe riuscire a segnare il prima possibile per dare a loro quella giusta pressione che poi nei 90 minuti risulterà decisiva, quantomeno per arrivare al pareggio per poi procedere. Più passa il tempo e più è difficile, prima riesci a trovare il primo gol e meglio è, poi hai anche dalla tua lo stadio che ti spinge e magari qualche preoccupazione in più per l’avversario che il gol possa arrivare”.
Considerando le annate precedenti, secondo lei c’è stato un calo nella fase difensiva della Juventus?
” Ci sono state delle problematiche collegate anche e soprattutto alle assenze che si sono verificate fino ad ora. E’ chiaro che contro l’Atletico non te lo puoi permettere perchè se sbagli una cosa ti condiziona tutto il tuo progetto. E’ difficile non subirlo contro gli spagnoli ma credo che questa sia l’unica opzione se si vuole passare il turno”.
Il suo ricordo più bello contro la Juve?
” Uno solo è un po poco, da torinese quale sono. Sono cresciuto a Torino e per me giocare contro la Juve era un emozione unica, è sempre stato un motivo di orgoglio e che sentivo di più rispetto ai miei compagni. Tanti risultati belli e alcuni brutti, però tra i belli vorrei ricordare la vittoria che ci ha consentito il passaggio diretto nella vecchia Coppa Uefa, mandando loro nell’Intentato, per altro a Torino. Quella è stata una soddisfazione enorme, durante l’estate mentre loro lavoravano gia dai prima di giugno noi eravamo in vacanza ( ride n.d.r.)”.
Il giocatore più forte che ha mai marcato?
” Anche qua fare un nome solo è un pò riduttivo perchè ho avuto la fortuna di giocare contro i più bravi che il panorama calcistico poteva offrire. Secondo me quello che in assoluto in quel periodo era il più forte di tutti, era sicuramente Ronaldo dell’Inter. Era un gradino, anche due, sopra tutti, veramente devastante, abbinava tecnica a velocità che era difficilissimo stargli dietro. Poi era un ragazzo serio, non si è mai fatto trovare fuori dalle righe e a maggior ragione questa era un’altra cosa positiva”.
Pensa che la stagione fallimentare del Real sia dovuta esclusivamente dalla partenza di Ronaldo o c’è dell’altro?
” No, evidentemente no. E’ chiaro che stiamo parlando di un giocatore fenomenale che da solo può risolverti tanti problemi, però sappiamo bene che nel calcio un giocatore solo non può bastare e il collettivo diventa indispensabile. Io credo che ogni giocatore simbolo, come lo è Ronaldo, deve avere dietro di se dei compagni e dei giocatori pronti a seguirlo. Evidentemente il Real in questo momento sta pagando qualcosa che c’era già da un pò di tempo nell’aria, anche la partita di ieri ha dimostrato le grandi difficoltà, contro un Ajax spettacolare. Non so se ha visto la gara dell’andata ma anche li non meritavano la sconfitta perche li avevano veramente asfaltati. Ieri hanno dimostrato quanto vale il loro progetto tecnico che sta portando avanti con questi ragazzi giovani, dimostrando a tutti che ce la si può fare anche in uno stadio del genere, contro una squadra affermata”.
Colgo la palla al balzo, De Ligt può essere il profilo adatto per la Juve?
” Sicuramente ha qualità ed è inevitabile che possa essere uno di quelli appetibili. Ora parlare di mercato mi sembra un pò presto però i dirigenti juventini sanno come, dove e con i tempi giusti devono andare a punzecchiare per prendere i migliori talenti in circolazione e negli anni passati ce lo hanno dimostrato”.
Ringraziamo cortesemente Valerio Bertotto per la sua disponibilità, intanto dalle parti della Continassa è pronto un nuovo colpo di mercato.>>> CONTINUA A LEGGERE
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