TORINO – L’ex team manager dell’Ajax David Endt ha paralot intervistato dai microfoni di Tuttosport del calciatore dei lancieri Gravenberch, seguito dalla Juventus.
“Sì. Ryan ha le gambe lunghe, come Pogba. E nonostante ciò, proprio come il centrocampista del Manchester United ex Juve, ha una bella progressione. Alle somiglianze fisiche, seppur Gravenberch ovviamente non sia ancora strutturato come il francese, si aggiungono quelle tecniche. Il centrocampista dell’Ajax è un talento assoluto, puro. Un vero gioiellino. E pensare che ai tempi della seconda squadra biancorossa, lo Jong Ajax, veniva anche criticato”.
“Qualcuno diceva fosse un po’ lento nel far girare la palla. Ma la verità è che quei pochi critici erano tratti in inganno dal fisico da gigante di Gravenberch. Dimenticavano la sua età: è un 2002 e all’epoca aveva 16 anni. A distanza di poco tempo, a 16 anni e 130 giorni, Ryan ha esordito in prima squadra, in campionato, battendo il record di Seedorf. Fidatevi di me, che ho visto debuttare Clarence e tantissimi altri campioni nell’Ajax: Gravenberch è stato precoce perché ha qualcosa di speciale. È un diamante e più si alza il livello, come sta dimostrando in Champions, e più migliora. Negli ultimi dodici mesi ha bruciato le tappe a suon di progressi. È già nel giro della Nazionale maggiore e, oltre alla somiglianza con Pogba, ha qualcosa che mi fa tornare in mente anche Rijkaard da giovane”.
“È arrivato all’Ajax che era un bambino di 8 anni. È un centrocampista totale. In quel reparto può giocare ovunque, è dinamico, ha senso dell’assist e fiuto per il gol. Diventerà un top in mezzo al campo. Ma in futuro non mi stupirebbe vederlo impiegato anche più avanti, da attaccante”.
“Juve o Barcellona? Si adatterebbe ad entrambi gli stili di gioco. Perché la scuola Ajax facilita l’inserimento nel Barcellona, ma con la sua fisicità si integrerebbe benissimo anche in Italia e nella Juventus. Io spero resti in Olanda ancora uno-due anni per maturare nell’Ajax, con meno pressioni. Ma di sicuro chi prenderà Gravenberch metterà a segno un super affare. Del resto a 18 anni non entri nella lista dei 20 finalisti del Golden Boy di Tuttosport per caso. Lo dico per esperienza personale: il primo a trionfare, nel 2003, è stato Van der Vaart. Io a quel tempo ero il team manager dell’Ajax e ricordo come fosse ora la soddisfazione del ragazzo per il prestigioso riconoscimento internazionale.”