“Lo vidi la prima volta, a 18 anni, col Bolton ad agosto: ero eccitato, faceva certi trucchi con la palla, i tipi così li chiamo one trick pony, i cavallini di talento, che amano stupire, entrò nella ripresa e fece magie, un flash. Poi s’è sviluppato tanto, ma non potevamo immaginare arrivasse a tanto. Neanche Ferguson… C’è la leggenda che lo comprammo perché dopo un’amichevole ad agosto con lo Sporting i nostri giocatori andarono da Ferguson per con vincerlo a prenderlo subito. Ma Alex lo conosceva già, grazie a Queiroz, il suo vice, che glie l’aveva già segnalato”. E sul paragone con Messi assicura: “Messi è più uomo squadra, e si nota anche quando esulta. Va verso i compagni. CR7 è più egoista, tende a celebrarsi, aspetta che siano gli altri a correre verso di lui”.