TORINO – L’attaccante della Juve, Paulo Dybala sembra dirottato sulla buona strada per tornare ad essere il giocatore decisivo e determinante della passata stagione, considerando soprattutto le sue ultime prestazioni. In attesa di prendere la Vecchia Signora per mano nelle partite più importanti dell’anno, il fenomeno argentino si racconta ai microfoni di OTRO, dove parla del suo passato in un video.
I PRIMI TOCCHI – “Ero un bambino e non ricordo bene, penso di avere avuto 2 o 3 anni forse in quelle foto con il pallone che mi mostrava mia mamma. Giocavo con i miei fratelli maggiori e quando avevo 4 o 5 anni mi iscrissi ad una scuola calcio, vicino casa mia e con i bambini della mia età. Ricordo di aver segnato i primi gol proprio la”.
IL PRIMO GOL IMPORTANTE – “Avevo 11 o 12 anni e giocavo per una squadra locale con i miei amici, ho segnato 4 gol in quella partita. Il quarto fu quello del pareggio ed era su punizione da centrocampo. Eravamo bambini, non eravamo alti, il portiere non poteva arrivare fino alla traversa quindi ho calciato la palla sotto l’incrocio e ho pareggiato”.
LE PRIME LACRIME – “Fino ai 10 anni circa, quando perdevo una partita con gli amici, ma non piangevo mai davanti ai compagni. Tornavo a casa e raccontavo tutto a mio padre e a volte piangevo. Non mi piaceva perdere, proprio come adesso ma non ho mai pianto per una partita, non ho mai pianto per una partita in tv solo perche la mia squadra o la mia Nazionale aveva perso. Però mi è capitato di piangere in campo”.
LA PRIMA VOLTA DA PROFESSIONISTA – “Da bambino non mi sarei mai immaginato una carriera così, quello che sto vivendo come calciatore professionista. Da piccolo seguivo il calcio perchè era la mia passione e giocavo per divertirmi. Con gli amici fingevamo di essere Ronaldinho o Ronaldo, come si fa da piccoli. Non pensavo mai però:”Se oggi gioco male non diventerò mai quello che potrei diventare”. Ho sempre giocato per divertimento, non ci pensavo, nemmeno durante i miei primi anni come professionista”.
LA PRIMA PARTITA – “Non scorderò mai il mio esordio. Giocavo per l’instituto de Cordoba, contro l’Huracan. Vincemmo 2-0, c’erano la mia famiglia e i miei amici a vedermi e penso che fossero più ansiosi di me. Ho esordito a 17 anni perciò anche io ero un pò agitato, non è stato facile ma i miei compagni e lo staff mi hanno aiutato molto. Casualmente si trattava della partita di esordio per i 3 attaccanti. Sembrò finire in pochi istanti, il tempo vola quando ti diverti”.
IL PRIMO CONTRATTO IMPORTANTE – “Il giorno della firma con la Juve è stato speciale. Ero in vacanza con mio fratello e i miei amici, mi dissero che era arrivato il contratto mentre ero in spiaggia. Mi dissero di tornare in hotel che era arrivato e dovevo firmarlo, sono andato con mio fratello e i miei amici, l’ho firmato e siamo tornati a prendere il sole”.
SUI TIFOSI DELLA JUVE – “Dopo i due gol al Barcellona, ricordo che era una delle prime volte che i fan gridavano il mio nome. Dentro di me mi sono detto:”Guarda cosa hai raggiunto, devi andare avanti, devi trovare la forza di continuare, dare di più ai tifosi per guadagnare il loro affetto”. Voglio che vedano i sacrifici che faccio per renderli felici ma non ho mai giocato per sentire lo stadio gridare il mio nome. Cero di fare del mio meglio e se succede sono felice, ma la cosa più importante è giocare bene per i nostri tifosi”.
LA PRIMA VOLTA IN NAZIONALE – “Mi dissero che potevo essere convocato a settembre. Non vedevo l’ora di partire ma quando non vidi il mio nome tra i convocati rimasi molto male, ma ero giovane, avevo 21 anni. A ottobre ci sarebbe stata una nuova lista di convocati, quella volta non ci prestai molta attenzione ma venni convocato per la prima volta. Viaggiai con alcuni compagni della Juve per unirmi alla Nazionale e trovarmi nello spogliatoio insieme a tutte quelle star. E’ stato incredibile, soprattutto vista la mia età”. E intanto è arrivata una clamorosa ultim’ora su Icardi alla Juve: pazzesco scambio a sorpresa in vista, ma non è con Dybala! >>>VAI ALLA NOTIZIA
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