Dybala racconta il suo arrivo in Italia: "La Juve per me è come una famiglia. Il mio sogno è sempre stato quello di giocare in Italia"

Dybala racconta il suo arrivo in Italia: “La Juve per me è come una famiglia. Il mio sogno è sempre stato quello di giocare in Italia”

Dybala.
L'attaccante argentino ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di OTRO

TORINO – Il Re indiscusso di questa Juventus è sicuramente Cristiano Ronaldo che, grazie alle sue 24 reti totalizzate fino a questo momento, si è praticamente caricato la Vecchia Signora sulle spalle. Ma questa squadra è composta da tantissimi altri campioni e uno di questo è il numero 10, Paulo Dybala. Lo stesso attaccante argentino, ha raccontato la sua ascesa al trono in un video messaggio sulla piattaforma OTRO, dove ha parlato del suo passato.

“Ho debuttato dopo appena 17 anni e 6 mesi e sinceramente non avrei mai immaginato che fosse accaduto così in fretta. Hanno detto che mi volevano in Europa e che potevo partire. Quando mi dissero: “Il Palermo ti vuole”, non ho avuto esitazioni. Alla mia famiglia ho detto: “Si andiamo, prendiamo le nostre cose, i vestiti e andiamo in Italia”. All’inizio non è stato facile andare lontano dalla propria casa, cambiare la lingua, essere lontano dai miei amici, è stato tutto molto difficile. Avevo giocato solo un anno in Argentina, sapevo che sarebbe stato diverso ma era sempre stato il mio sogno quello di giocare in Italia, in un bellissimo campionato come la Serie A, per me era una nuova avventura. Ho conosciuto della bravissima gente che mi ha sempre aiutato ad integrarmi. Palermo è una bellissima città con spiaggia e paesaggi mozzafiato si mangia benissimo. Il mio primo anno è stato molto complicato perchè non giocavo molto e avevo segnato appena 3 gol e siamo finiti in Serie B. Nel secondo anno le cose hanno cominciato a migliorare, siamo riusciti a tornare in Serie A e il mio nome stava iniziando a circolare. Così sono entrato in una squadra importante come la Juventus. Da Palermo a Torino il cambio è stato drastico. Ero abituato a fare colazione in spiaggia, ad abbronzarmi e il clima era totalmente differente. I primi mesi sono stati duri, ero abituato ad altri ritmi, potevo girare senza problemi invece alla Juventus era tutta un altra cosa, la gente mi chiedeva sempre foto o autografi. E’ bello quando le persone o i bambini ti chiedono una foto. All’inizio mi mancava molto Palermo  ma mi hanno trattato molto bene anche a Torino fin dal primo giorno, mi hanno accolto come se fossi stato con loro per anni e quando sono arrivato sono venuti tutti a salutarmi e a parlare con me. Ora che sono passati 4 anni posso dire che la Juve per me è come una famiglia. Fin dal mio inizio è stato chiaro che una squadra come la Juventus aspira a vincere tutti i titoli per cui gioca. Ovviamente quest’anno, con i nuovi giocatori in squadra, le aspettative sono molto elevate, specialmente dopo i titoli vinti negli anni precedenti. Siamo arrivati in finale di Champions ma non abbiamo vinto come avrebbero voluto tutti e questo potrebbe essere un anno importante perchè la stagione sta procedendo bene. La squadra ha fatto moltissimi punti e ha un enorme vantaggio, siamo consapevoli di potercela fare ma bisogna avere pazienza, il campionato deve ancora terminare ma non possiamo mettere i carri davanti ai buoi”. Intanto in casa Juve si pensa al prossimo colpo di mercato.>>> CONTINUA A LEGGERE 

 

 

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