TORINO – Una ripartenza a scaglioni, con la A per cominciare e le altre Serie a seguire; e tutti in ritiri chiusi come in estate, che sia in un centro sportivo o in albergo. Dopo la doccia gelata di Rezza, che ha espresso un parere negativo da esperto, il mondo del calcio lavora ad un “protocollo di garanzia” per la ripresa, da sottoporre poi al vaglio del governo, in particolare del ministro dello Sport Spadafora e di quello della Salute Speranza. Mentre il Consiglio della Lega di Serie A porterà in assemblea, martedì prossimo, la proposta di riprendere con la Coppa Italia. A decidere quando e se si riparte, dovrà comunque essere l’Esecutivo: questo il punto fermo dal quale è partita la Figc, nella seconda riunione della sua commissione medica alla quale partecipa anche Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consigliere di Speranza.
“E’ fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta, per farci trovare pronti quando le Istituzioni ci daranno il via”, le parole del n.1 della Figc Gravina. Il Consiglio di Lega è d’accordo con questa linea e propone di ripartire con le due semifinali di ritorno di Coppa Italia: Juventus-Milan e Napoli-Inter, due partite da trasmettere in chiaro sulla Rai, con un forte appeal nazionale, consentendo così alle altre 16 squadre di avere più tempo per preparare il ritorno in campo. Difficile parlare di date, ma se la Coppa si giocasse il 27 e 28 maggio, il campionato riprenderebbe il fine settimana del 31 maggio. E secondo questo schema, l’idea sarebbe quella di concludere il campionato il 2 agosto.
La linea, dunque, resta chiara: il calcio vuole finire la stagione e sembrerebbe avere il tempo per farlo. La fretta di alcuni si controbilancia con lo scetticismo di altri. La divisione è assolutamente trasversale, con Cairo e Lotito su fronti opposti tra i presidenti, ma divisioni evidenti anche tra i giocatori. Il calcio, d’altronde, sa che non tutti possono fare affidamento su un centro sportivo con albergo come la Juventus, neanche in Serie A. Per rispondere alla domanda di sicurezza assoluta dell’Aic e ovviare alle obiezioni etiche sui tamponi a calciatori e staff, nei giorni delle polemiche per i mancati test a medici e infermieri, l’ipotesi della Figc è quella di far partire anche con lo screening pre-ritiro prima la Serie A, poi la B e infine la C.
La commissione ha discusso per la prima volta dell’ipotesi di alberghi come sedi di ritiro, come per la preparazione estiva, un’idea già circolata nei giorni scorsi e non gradita all’Aic. Che intanto ha preso atto del secondo club arrivato a un accordo sulla riduzione degli ingaggi: è il Parma, che con i suoi giocatori ha deciso il taglio di una mensilità. Il voto “unanime” della Lega di A, contestato dal sindacato calciatori, parlava di sospensione da un minimo di 2 a un massimo di quattro mesi di stipendio. E in un certo senso, la misura ridotta del taglio al Parma può rappresentare un segnale di speranza del calcio, che conta di tornare sul campo.
E’ slittata infine al 23 (nel pomeriggio perché in mattinata è previsto l’incontro con l’Uefa) la riunione della Federcalcio con le varie componenti che era programmata per oggi (ANSA)