TORINO – Mattia Caldara, difensore dell’Atalanta, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport circa vari argomenti. Queste le sue risposte.
Pronto per tornare ad allenarsi?
“Sarò banale: la prima cosa è la salute, pensare a chi sta dando la vita per salvare delle vite e ai rischi di contagio, per noi e per chi ci sta vicino. Senza pericoli, sono il primo ad aver voglia di fare il lavoro che mi piace. E che mi manca”.
Oggi pensa finalmente che campionato e Champions riprenderanno davvero?
“La curva del contagio sembra in calo: sarà quando sarà, ma credo che si debba finire e si potrà finire. Anche le coppe, magari con degli spareggi o partita secche, se necessario”.
A costo di vostre rinunce? Vacanze, ingaggi?
“Giochiamo anche tutta l’estate: no problem, anzi. Quanto agli ingaggi, è un momento difficile: ognuno deve fare la sua parte”.
E se il campionato non dovesse finire?
“Niente playoff e playout: se non si riprende, è giusto considerare la classifica alla 25a; se si riprende, si giocano le partite che mancano. E con 13 partite in meno di due mesi qualche valore può variare. Dipenderà tanto dalla preparazione fisica e da come ci si adatterà a giocare tanto e così spesso”.