Sulle pagine de Il Giornale si parla dell’approdo di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra. “Conte-Marotta un lustro dopo è la rivoluzione interista che si colora di bianconero. Anche se l’Inter non vuole, ma ha ragione Marco Materazzi quando dice che «il passato non si cancella».
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E Conte è il simbolo del 5 maggio. Più facile per l’ex allenatore della Nazionale, come pare piaccia essere presentato dagli ambienti nerazzurri, normalizzare la «pazza Inter» che dare una verniciata di blu alle righe bianche che da sempre hanno accompagnato il nero nella vita di Conte. L’estremizzazione nel messaggio della curva interista non ha senso, ma come successo a Marcello Lippi, il nuovo allenatore dell’Inter deve essere consapevole che nulla gli sarà perdonato. Anche i cinesi che imparano in fretta, hanno capito al volo che questa rivalità non ammette compromessi. Ora si torna a parlare dello scambio con Dybala, si completerebbe il puzzle: dalla scrivania alla panchina anche il campo avrebbe il suo pezzo bianconero pregiato. Oggi Zhang, padre e figlio, incontreranno Conte alla vigilia della finale di Champions. L’Inter ha la convinzione di essersi clamorosamente avvicinata alla Signora, che ufficialmente non ha ancora un allenatore. E l’effetto Conte ha provocato rigurgiti più o meno scomposti anche sul popolo bianconero. Negare la juventinizzazione dell’Inter significherebbe rinnegare il progetto. Non certo il modo migliore di iniziare se si vuole tornare a vincere”.
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