TORINO – Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport.
“La mia esternazione non era rivolta solo alla Juventus. L’ho fatto per il calcio italiano, che poi è quello che viene esportato nel mondo. Su ESPN, per esempio, queste incongruenze nel metodo di giudizio sono state sottolineate in diretta, prima ancora delle mie parole. Ci sono stati dei fatti e io sono intervenuto per difendere gli interessi della mia squadra. La mia non è stata una richiesta di favori per la mia squadra, quanto una maggiore uguaglianza nel metro di giudizio”.
“Buffon quando la Juventus è venuta al Franchi, per la gara di campionato è stato un ‘signorone’. Stesso discorso per Andrea Agnelli o anche John Elkann, col quale ho scambiato delle battute a New York. Con Nedved io non devo parlarci. Pentito? Assolutamente no. Io sono uno battagliero, la mia forza, da sempre, è stata proprio quella di non tirarsi indietro di fronte a niente”.
“Quanto accaduto a Torino è stato solo l’ultimo degli episodi. Il fallo che non è costato nemmeno un cartellino giallo a Tachtsidis, ci ha visto dover rinunciare a Ribery per quattro mesi ed è stato un danno importante per tutti noi. Chiesa contro l’Inter è stato bersagliato, ancora una volta senza sanzioni disciplinari e pure lui ne ha pagato le conseguenze con la sua caviglia. E questi due episodi sono solo parte della punta dell’iceberg.”
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