TORINO – Il difensore e capitano della Juventus Giorgio Chiellini ha parlato durante una diretta Instagram con Christian Vieri.
“Questi due mesi mi hanno aiutato a recuperare. Il ginocchio sono al 90% della condizione. A febbraio ancora non stavo bene ma avevo tanta voglia di recuperare. Era in montagna quando ha saputo che ero tornato in campo”.
INFORTUNIO – “Ho fatto tutto da solo, è stato come sentire un legnetto nel ginocchio che si rompe”.
RUOLO – “È cambiato il modo di giocare dal post Guardiola a Barcellona. Le gare di 15 anni fa sembrano preistoria. Ho avuto l’onore di avere Cannavaro come maestro, sia nella Juve che in Nazionale. Mi ha trasmetto la cultura del difensore vero. Baresi e Maldini invece sono stati i miei idoli”.
JUVENTUS – “Abbiamo sfruttato un ciclo di italiani che sono state le fondamenta sulle quali poi sono stati aggiunti tanti giocatori, ma sono gli italiani che trascinano il gruppo”.
CHAMPIONS LEAGUE – “Ci siamo sempre andati vicini, perdendo contro grandi squadre. L’anno scorso invece forse è stata più colpa nostra rispetto alle altre volte perché contro l’Ajax, nonostante i tanti ottimi giocatori, la responsabilità è nostra. Se vuoi vincere la Champions contro l’Ajax devi vincere. Il Barcellona che ci ha battuto aveva Messi, Suarez, Neymar. In più c’era Iniesta a centrocampo e Mascherano dietro. Il Real, poi, aveva individualità superiori alle nostre mentre noi sopperivamo con l’organizzazione di gioco”.
CRISTIANO RONALDO – “Cristiano sta bene anche se ha avuto quel problema al ginocchio che lo ha frenato un mese e mezzo. Ha cambiato modo di giocare rispetto a quando era giovane. Si esalta con le grandi partite. Contro le piccole magari segna ma fa una prestazione che sembra sottotono. Con le grandi invece è incredibile. In Champions si trasforma. Lui sente arrivare questa manifestazione e alza i giri del motore”.
LIBRO – “Mi andava, assumendomi oneri e onori. È un momento della mia vita e della mia carriera in cui mi andava di fare una cosa del genere, senza nascondermi. Ho voluto veramente raccontare Giorgio, con i suoi pregi e i suoi difetti. Volevo lasciare qualcosa anche per il futuro. Ho scritto quello che pensavo, non volevo essere ipocrita dicendo che ho vissuto vent’anni di rose e fiori”.
BALOTELLI – ”Ho raccontato quello che è successo. Non porto rancore e mi ha fatto piacere la sua assunzione di responsabilità. Mario negli anni ha avuto dei comportamenti così così, poi da parte mia non c’è rancore. Spero non ci sia neanche da parte sua”.