TORINO – Il difensore della Juventus Giorgio Chiellini ha parlato intervistato dalle colonne di Tuttosport.
“Allegri ha lasciato al momento giusto? Penso di sì, va via acclamato da tutti. Ha fatto qualcosa probabilmente di irripetibile, tra scudetti, Coppe, finali di Champions. E’ un ciclo durissimo da ripetere per continuità di successi. Ecco perché non mi sorprenderei di rivederlo alla Juve tra qualche anno, perché l’amore che Max ha per la Juve e viceversa è talmente grande che un domani si potranno ritrovare tranquillamente. Lui dice sempre: ‘Basta, dopo la Nazionale mi fermo’. Però se ha voglia di allenare ancora per un po’ di anni, non escludo che possa tornare. E’ nell’élite del calcio mondiale, ma arriva un momento in cui tutto l’ambiente ha bisogno di nuovi stimoli. Quanto alle presunte polemiche tra i giocatori e l’allenatore, non è vero nulla: il rispetto, la stima e l’affetto per Allegri è stato dimostrato da tutti noi nell’ultima settimana all’esterno, perché all’interno, nello spogliatoio, non ce n’era neanche bisogno”.
POST ALLEGRI – “Sono serenissimo, non ne so più di voi. Però sono convinto che sarà un grande allenatore. E la Juventus continuerà a vincere. La società farà la scelta migliore possibile. D’altronde, qui si parla di un livello talmente alto… Sarà un nome da Juve. Non avete idea di quanti messaggi ricevo ogni giorno? E il bello è che mi danno la notizia, mi sparano il nome e me lo danno per certo, con dettagli improbabili. Però poi chiedono conferma a me! Cioè, loro sono certi, però mi chiedono se mi risulta. Pazzesco!”.
MERCATO – “L’arrivo di Cristiano ti fa capire quanto questa società sia cresciuta. Cinque anni fa non potevi neppure permetterti di pensare a uno come Ronaldo, quest’anno ci hai pensato e l’hai pure preso. Sono sicuro che la squadra migliorerà ancora. Ramsey? So che si sta curando da noi, ho fatto due chiacchiere con lui e sono contento che sia venuto alla Juve”.
POGBA – “Non dico nulla. Però Paul sta bene, mi ha sorpreso il fatto di vederlo alla festa di Barzagli. Questo ti fa capire quale tipo di ambiente ci fosse in quegli anni. Anche Vidal ci vuole bene, con queste persone rimane un rapporto indelebile. Quando penso alla sera in cui Arturo guardò Real-Juve sul telefonino… E Tevez l’anno scorso è venuto alla festa d’addio di Pirlo”.
DE LIGT – “E’ giovane, ma ha già fisicità e personalità. E’ in gamba e nei prossimi anni dovrà solo continuare a fare ciò che sta facendo. A prescindere da dove andrà, avrà la fortuna di giocare al fianco di grandi campioni ai quali dovrà cercare di rubare le qualità migliori”.
CONTE – “Mi dispiacerebbe vederlo lì, ma fa parte della vita. Capisco che si tratta di professionisti, però vederlo in nerazzurro mi farebbe strano. Non è una critica, lo sanno tutti che con Antonio ho un rapporto speciale. Che dire, spero che gli vada tutto bene ma che all’Inter non vinca nulla. È la verità, tanto che quando allenava il Chelsea ho tifato per lui. All’Inter no, non posso farlo, davvero…”.
FUTURO – “Qualche pensiero lo fai, è naturale. Ad agosto compirò 35 anni, mi resta da giocare un anno o due, quasi impossibile che siano tre. Mi piacerebbe intraprendere un percorso più dirigenziale che di campo. Se penso al futuro, la vita di un allenatore non penso sia nemmeno simile alla mia. Vincere dieci scudetti di fila? Prima prendiamoci il nono. Io non mi sono mai dato obiettivi a lungo raggio. Ora ci riposiamo un po’ e poi ripartiremo per cercare di vincere campionato, Supercoppa, Coppa Italia, Champions. Riparliamone tra un anno”.
RETROSCENA – “Nel 2010 c’era la possibilità di andare al Real Madrid, anche perché ho sofferto tantissimo i due settimi posti, soprattutto il secondo l’ho vissuto malissimo dentro di me. E mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza all’estero. In Inghilterra, in Spagna, anche in Germania: a me piace conoscere culture diverse, nuove lingue. Mi ha frenato tanto il dispiacere di andar via. Non ce l’ho mai fatta per quello, perché se sei italiano e stai per tanti anni in Italia non puoi non innamorartene. È la Juve che ti manda via, al massimo, non io”.