TORINO – Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha parlato intervistato dai microfoni de La Repubblica.
“In questo momento drammatico la cosa più importante è la salute, uscire da questa crisi. Certo, il calcio interrotto simboleggia che l’Europa e il mondo si sono fermati. Nessuno sa quando la pandemia finirà. Abbiamo il piano A, B o C: siamo in contatto con le leghe, con i club, c’è un gruppo di lavoro. Dobbiamo aspettare, come ogni altro settore. Non è una risposta diplomatica: non sapendo quando finirà la pandemia, non possiamo avere un piano definitivo. Per ora ne abbiamo diversi.”
“Non si può paragonare il sacrificio di Euro 2020, principale introito per 50 federazioni su 55, con quello del Mondiale per club, che ancora non esiste. Ma era la decisione giusta. Le date per la ripresa? Ricominciare a metà maggio, a giugno o anche alla fine di giugno. Poi, se non ci riusciamo, probabilmente la stagione è persa. C’è anche la proposta di finire questa stagione all’inizio della prossima, che comincerebbe un po’ più tardi. Vedremo la migliore soluzione per leghe e club”.
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