TORINO – L’ex presidente della FIGC Franco Carraro ha parlato intervistato dai microfoni di Radio Kiss Kiss.
“Bisogna fare due premesse. La prima è che il calcio ha questa pecurialità: senza una squadra non ci può essere un incontro. La seconda premessa è che il calcio è importantissimo, ma non può prescindere da dove si pratica. Non c’è dubbio che nelle ultime settimane la situazione della Campania sia cambiata, attualmente è la regione italiana dove si registrano i maggior numeri di contagiati da Covid. Come ho appreso l’ospedale Cotugno ha esaurito i posti di terapia intensiva. La psicologia di dove si vive influisce su tutti, anche sui calciatori che non sono dei robot ma essere umani. Poi bisogna considerare anche quello che era accaduto una settimana prima, ossia l’anomalia di Napoli-Genoa”.
“Le carte sono in mano al giudice sportivo, dopo ci sarà la possibilità di fare i vari ricorsi e di trovare la soluzione. Ad un certo punto in base ad un vivere civile bisogna fermarsi e risolvere questa vicenda. Non dimentichiamoci che una partita di calcio nell’arco di tutto un campionato equivale a prendere un palo o fare gol, non impicchiamoci per questa vicenda”.
“E’ una vicenda che è accaduta forse perché i regolamenti non erano precisi, gli avvocati avranno di che discutere nell’ambito sportivo. Tutti hanno l’interesse che il calcio si possa svolgere regolarmente, quindi questi giorni devono essere utilizzati per capire se il protocollo si può modificare perfezionandolo anche alla luce della curva epidemiologica che oggi è cambiata rispetto a quando è stato fatto. Dobbiamo stabilire chi ha la competenza tecnico-scientifica e cerchiamo di trovare un’autority a livello nazionale che deciderà se le partite verranno o meno disputate. Lasciare tutto in mano alle Asl è problematico, visto che poi si potrebbe decidere in modo diverso da regione a regione. Alla Juve farebbe certamente piacere avere il 3-0 a tavolino come al Napoli fa piacere giocare la partita. Credo che tutti abbiano fatto il loro ruolo, il presidente federale e quello della Lega devono fare le norme ma l’interpretazione non spetta a loro. Se il protocollo non prevede affatto l’intervento delle Asl o si certifica ciò o che c’era un altro ordinamento. Ripeto è importante che prima che si riprenda il Campionato bisogna sancire se il protocollo è perfetto o debba essere modificato”.
“Il calcio è una cosa fantastica, ma non bisogna dimenticare che la salute è la cosa più importante di tutte, qui c’è in ballo la vita delle persone. Il tifo sportivo e l’interesse socio-economico sono importanti, ma la vita umana lo è molto”.
“Se capitasse ancora che delle Asl bloccassero altre squadre sarà difficile riuscire a completare il Campionato, potremmo andare avanti solo con delle partite amichevoli.”