TORINO – L’ex allenatore Fabio Capello ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere della Sera, ai quali ha parlato della lotta al titolo per la Serie A.
“Il Milan è da scudetto. Candidato a sognare in grande? Non a sognare, ma a pensare in grande. Perché la differenza è sostanziale: sognare in grande possono farlo tutti, pensare in grande no. E il Milan ora può farlo. Anzi, deve. La vittoria di Napoli è stata una prova di forza impressionante. Ma mi ha colpito enormemente anche il successo sulla Fiorentina, per la facilità, la risolutezza. Il Milan lì si è imposto da grande, senza soffrire, gestendo, come le grandi squadre. Senza ansia. E soprattutto, senza Ibra. Il Milan può risentire dell’assenza di Ibra? Non credo. Ora Ibrahimovic è molto più maturo, è diventato un leader vero. Non si limita più a portare i suoi gol, la sua differenza. Ora è un leader adulto.”
“La squadra ha recepito la sua voglia di vincere, la sua mentalità. Basta guardare il linguaggio del corpo. Giocano spensierati, liberi, senza ossessioni, si vede. Ma con un’identità precisa. Sanno cosa vogliono: vincere. E devono continuare così. Ora è un passaggio delicato, toccherà a Pioli, alla società, ai dirigenti: bisogna trovare la chiave mentale per gestire il momento, alzare pian piano gli obiettivi senza alzare le aspettative. Pioli. Ha meriti enormi che secondo me non gli vengono riconosciuti appieno. Già in passato, con la Lazio, con la Fiorentina, Stefano aveva dimostrato di essere un signor allenatore, con idee, personalità. Aveva bisogno di tempo e di fiducia. Tenerlo quest’estate era la scelta giusta. Quanto incidono le difficoltà delle altre nel primo posto del Milan? Inter e Juve hanno un bagaglio tecnico e di scelte che chiaramente le riporterà a essere protagoniste, hanno rose grandi e ricche. La Lazio è un enigma, l’Atalanta dipende da come prosegue la Champions, il Napoli è strutturato. Ma il Milan, fidatevi di me, sta lassù perché se lo merita. E può restarci fino alla fine.”