TORINO – L’ex difensore della Juventus e della nazionale Italiana Antonio Cabrini ha parlato intervistato dai micorofi de La Gazzetta dello Sport della Juventus e dell’arrivo del nuovo allenatore Maurizio Sarri.
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“E’ un tecnico da Juve? Al momento è inutile e fuorviante dare giudizi appendendosi solo a una parola, una risposta, un gesto: di certo è un grande allenatore, usa parole chiare, ha idee altrettanto chiaro, e la società crede fortemente in lui. Ma il giudice è il campo, non una conferenza. Quello che ha fatto Sarri negli anni giustifica una scelta di questo tipo: il suo nome, poi, è circolato subito…”.
MISSIONE – “L’Europa. Andate a chiedere a un tifoso juventino se vuole un altro scudetto o vuole arrivare a maggio a giocarsi la Champions…. Se per fare questo servirà giocar meglio di prima, è presto per dirlo: di certo, sarrismo e juventinità possono stare nella stessa frase.”
GIOCO E RISULTATI – “Certo che si può, ma non facciamo l’errore di sminuire il lavoro di Allegri, dicendo che vinceva giocando male. Non è mai stato davvero così: l’Atalanta era bella da vedere, ma è chi arriva primo che scrive la storia. A Torino conta la capacità di vincere anche quando non si è in giornata: prescinde da Allegri o da Sarri, è il Dna bianconero.”
BERNARDESCHI – “Giusto specializzare Berna in un unico ruolo: per me è un esterno, a sinistra o a destra, ma un esterno e non altro.”
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