TORINO – In occasione del suo compleanno, Gianluigi Buffon è stato intervistato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.
SUI 42 ANNI – “Dopo una certa età fare gli anni non è una grande festa, ma è un qualcosa di inevitabile e va accettato con il sorriso sulle labbra. E con la soddisfazione a 42 anni di essere un calciatore e di avere un buon rendimento e di essere una persona felice”.
SU KOBE BRYANT – “È un qualcosa di inverosimile, perché quando queste disgrazie e queste tragedie toccano delle personalità così importanti e nel pieno della loro vita, è un qualcosa che ti fa sentire molto più vulnerabile. Perché sembra che la vita e lo star bene a determinate persone sia quasi dovuto e quindi non immagini mai che un mostro sacro, uno sportivo ineguagliabile come Kobe Bryant potesse avere un epilogo simile”.
SUL KO COL NAPOLI – “È stata una sconfitta brutta. Brutta nel modo perché secondo me potevamo e dovevamo fare qualcosina di meglio. Però sono quei passaggi delicati e negativi che secondo me in una stagione servono. Servono per ritrovare una certa fame, una certa umiltà per non dare nulla di scontato. Perché probabilmente anche noi inconsciamente e non volutamente: affronti il Napoli in grande difficoltà e in grande emergenza ed è vero che l’occasione ti dovrebbe far alzare le antenne e dare un entusiasmo incredibile, però è anche vero che se non dovessi vincere hai sempre la certezza e la serenità di essere in testa e comandare. E quindi essendo uno sportivo di vecchio corso e di lunga data, se fosse stata una partita determinante per la Juve, io sono convinto che la Juve avrebbe vinto. E invece questa opportunità che per certi aspetti sembra dovuta, perché abbiamo la consapevolezza di essere forti e lo abbiamo anche dimostrato fa sì che in certi momenti ci sia quella ferocia che invece va messa nel voler avere l’osso in bocca e stringerlo il più possibile”.
SULLA LOTTA SCUDETTO – “Secondo me si. La Lazio sta facendo un qualcosa di eccezionale. Il fatto che non abbia partite infrasettimanali inciderà tanto da qui alla fine. L’Inter, non mi sorprende avendo una conoscenza capillare del loro allenatore, è una squadra che fino alla fine sarà li. Il destino è nelle nostre mani, come al solito. Perché sai che quando sei il più forte sai che il destino dipende da te e noi abbiamo questa consapevolezza. Ma su questa consapevolezza e certezza non ci dobbiamo abbandonare”.
SUL FUTURO – “Guardiamo come arrivo a marzo aprile se non ci sarà un crollo verticale. Io sono pronto e aperto a tutte le idee. Quella più importante è di rimanere sempre in equilibrio e coerente con quello che sto facendo e come mi fa sentire. Se quello che sto facendo è ancora di livello alto, come io lo reputo ancora adesso, è un qualcosa che mi dà soddisfazione il ruolo che ho nella squadra e il rapporto che ho con tutti è un qualcosa che mi gratifica tanto. E in certi momenti penso sia anche importante. Poi sia con Tek, con Filippi, con Nenci con Carlo abbiamo creato di nuovo un gruppo portiere molto forte e molto unito e anche questo aiuta e quindi aspettiamo un attimino e vediamo. Se non c’è il crollo che tutti sperano ci sia da dieci anni andremo avanti, se no non ci sarà problema e ci fermeremo”.