TORINO – Il difensore della Juventus Leonardo Bonucci ha parlato intervistato in conferenza stampa dopo la vittoria dello Scudetto.
Hai detto che è stato lo scudetto più difficile: qual è stata la difficoltà più grande?
“Le difficoltà le incontri quando inizi una nuova strada, non sai quali ostacoli trovi davanti. Abbiamo trovato concorrenti agguerriti che ci hanno dato filo da torcere anche per alcuni nostri piccoli demeriti. Lazio, Inter e Atalanta ci hanno spinto ad andare a raschiare tutto, tutti quei valori che hanno i giocatori di questi rosa. La Juve con la scelta di Sarri ha voluto mettere a disposizione una nuova filosofia, alle sue idee abbiamo unito la nostra capacità di voler andare fino in fondo. Nove scudetti sono qualcosa di straordinario e irripetibile, abbiamo fatto la storia di questa società e del calcio mondiale”.
Pensi ci possano essere ancora molti stimoli dopo tante vittorie?
“Sono fortunato perché faccio parte di un gruppo che ha dimostrato sul campo che nonostante i tanti campioni che hanno vinto tanto, ogni giorno c’è tutta la squadra pronta a migliorarsi e a dare il massimo. Oggi ci sono da recuperare le energie perché questo breve torneo ci ha tolto tanto a livello fisico e mentale. Godiamoci questa vittoria, festeggiamola, ricarichiamo le pile e poi ci giocheremo la gara col Lione perché il nostro obiettivo è andare a Lisbona”
Quanto è importante aver chiuso in anticipo il campionato in chiave Champions?
“Era fondamentale chiudere il discorso stasera. Abbiamo la possibilità di ricaricare le batterie e mettere testa e gambe su quella che sarà una partita aperta che vogliamo portare a casa”.
Quanto conta essersi riconfermato campione?
“Stasera è stato importante arrivare all’obiettivo. Non aver preso gol è stato qualcosa in più, sono stato bersagliato con la Lazio per un rigore che non ha condizionato il risultato finale. Un momento ha cancellato tutti gli interventi della partita, per me le critiche sono sempre state stimolo di crescita. A 33 anni ho una voglia infinita di migliorare e vincere ancora”.
Una cosa per ricordare questo scudetto? Questo è anche il primo da vero capitano…
“Il capitano di questa squadra è e rimane Giorgio. Purtroppo quest’anno l’abbiamo avuto veramente poco. Giorgio è un leader in campo e fuori, io ho provato ad aiutare me stesso e la squadra nei momenti critici. Spero di esserci riuscito, non è facile. C’era chi ha creduto di poterci togliere il trofeo dal petto, c’era chi voleva fare un campionato a parte. È stato un anno particolare per il blocco di 3 mesi. Noi volevamo continuare a vincere, ci siamo riuniti più volte dicendoci che non volevamo farci sfuggire qualcosa che avevamo. La dedica va ai nostri tifosi e a chi in questi mesi ci ha lasciato”.
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