TORINO – 705 partite e 289 gol. Nessuno nella storia bianconera ha i numeri di Alessandro Del Piero per continuità di presenze e per reti segnate. Un’impresa, a ben guardare, tutt’altro che semplice da fare pensando a chi aveva davanti il Pinturicchio: Gaetano Scirea nel primo caso, Giampiero Boniperti nel secondo. Due esempi che rappresentano perfettamente la juventinità per lo stile mostrato coerentemente in tutta la loro carriera. Era – il loro – un calcio dove la fedeltà nel tempo e il diventare una bandiera del proprio club non era difficile come oggi, dove solo la Signora può vantare un nutrito gruppo storico formato da giocatori di lunga militanza come Gigi Buffon, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Del Piero è riuscito peraltro a rimanere diciannove anni nello stesso club in qualità di attaccante e il dettaglio non è trascurabile: nel suo ruolo, tendenzialmente, c’è maggiore “usura”. Ci si deve confermare a ogni stagione, la produzione di gol non può che essere continua, i momenti di difficoltà e gli eventuali passaggi a vuoto sono più pesanti da accettare ed assorbire.
In una carriera così ricca, c’è un’infinità di numeri importanti. Tra questi, acquistano uno spazio particolare quelli più memorizzabili, attesi più degli altri perché vanno a definire esattamente la misura del raggiungimento di certi traguardi. E qui la distinzione tra presenze e gol – nel caso del 10 bianconero – si fa davvero intrigante.
Illustra tappe molto diverse, delineando uno dei tanti percorsi possibili per raccontare una delle tante versioni di Alessandro Del Piero.
LA DIFFERENZA TRA 100 E 200
In due occasioni Alex ha toccato quota 100 per quanto riguarda le realizzazioni (e non è andato molto lontano dall’arrivare alla terza). Ma tra le due ricorrenze, c’è una bella differenza e una piccola e significativa storia da raccontare.
La centesima rete è più un invito al futuro che una marcata sottolineatura di quanto già fatto. Avviene in Juventus-Venezia ed il fatto che sia la prima giornata del campionato 2001-02 suggerisce che ci si debba concentrare sui giorni che verranno. Del Piero va in gol su punizione, tante ne ha già fatte, altrettante e di più ce ne saranno in seguito. Ma quel che più conta in quella domenica è che il 4-0 del Delle Alpi lo veda spartirsi con David Trezeguet le marcature, due a testa. Esattamente come all’ultimo appuntamento del torneo, in quel di Udine, un gol ciascuno, buone notizie da Roma e scudetto del 5 maggio.
Se il 100 è più che mai Delpieriano pur non essendo un gol “alla” Del Piero, il 200 sembra uno scherzo del destino. E non solo perché avviene il 28 ottobre del 2006 contro il Frosinone, in un campionato di Serie B che il neo-campione del mondo vive con la consueta passione per riportare la Juve dove merita di stare. E’ proprio la dinamica dell’azione, un pallone da flipper più che da calcio (se così si può dire): uscita incerta del portiere, tiro di Nedved sul palo, sfera che carambola sui piedi di Trezeguet e destro a chiudere di Alessandro. Ed esultanza di gruppo, perché la Storia è Storia anche quando si presenta in versione strana.
LA 700 E’ LA PIU’ IMPORTANTE
Quando si arriva al centinaio di presenze e poi ai suoi multipli, i numeri sono robusti e belli tondi. A differenza dei gol, che possono anticipare o ritardare il loro arrivo, queste sono cifre che scattano al fischio d’inizio, sono impegni che vanno onorati come si deve. Generano aspettative, se ne parla per tutta la settimana e si vorrebbero che fossero perfetti. Nel caso di Del Piero esce fuori un percorso in 7 tappe che dice molto della sua carriera.
La partita numero 100 lo vede in campo contro il Nantes. 2-0 ed è ipotecato il raggiungimento della finale di Champions League da vincere a Roma.
Nella 200 Alex va in gol. O meglio, calcia un rigore, Pagliuca para, ma lui ribatte in rete. La folla corsa verso la telecamera a urlare la sua felicità la dice lunga su quanto fosse sentito quel Juventus-Inter il 25 ottobre 1998.
La 300 è un Juventus-Bayer Leverkusen disputato di pomeriggio dopo che per due volte la nebbia ha impedito la disputa serale. Bianconeri dominanti per 4-0 e Ale a segno per il 2-0. Il 25 settembre 2004 la 400 è ad Amsterdam. La Juve piega l’Ajax 1-0, il protagonista è Nedved. Per la 500 nasce anche la corrispondente auto dedicata ad Ale. Modellino, targa e gol al Bari. La 600 è una pausa per il gran finale. Il teatro è d’eccellenza, ma a San Siro con il Milan Del Piero entra solo nell’ultimo quarto d’ora.
La 700 è la più bella di tutte. E’ la gara dove essere all’altezza della ricorrenza significa tantissimo nella lotta tricolore. Juventus-Lazio, l’11 aprile del 2012, viene deciso da un calcio di punizione di Alex che sorprende Marchetti a otto minuti dal termine. Ancora una volta si dimostra che i fuoriclasse sono proprio coloro che sanno far coincidere le feste personali con quelle di squadra.
>>> LEGGI TUTTE LE ALTRE NOTIZIE SULLA JUVENTUS! <<<