TORINO – L’ex giocatore della Juventus ora all’Al Duhail Medhi Benatia ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport.
“Sono disperato davanti alla tv nel vedere le immagini dell’Italia, che per me resta una seconda casa, e dalla Francia, dove vivono i miei genitori e le mie sorelle. Sono preoccupato: è una crisi sanitaria mai vista prima. Si è chiuso il mondo e, per gente come noi senza più partite, è come smettere di vivere: non ci si rendeva conto di quanto fossimo fortunati. Ho parlato con Guidolin, con Landucci, il vice di Allegri, con Fabris, il team manager della Juve. Ho cercato di capire che cosa stesse succedendo: mi descrivono una situazione molto difficile, in cui manca il lavoro e la gente non ha soldi per mangiare. Mi fa male, è assurdo: noi cerchiamo di aiutare da lontano”.
“Ho sentito sia Dybala, sia Rugani, sia Matuidi, tutti contagiati: sono come fratelli perché insieme abbiamo vinto tante battaglie. Li seguo, loro sanno. Sarò sempre legato alla Juve, un grande club che sa creare questo clima familiare. Mi hanno detto che stanno meglio, ma ho avuto paura per loro: quando il virus colpisce una persona a cui sei legato ti fa più impressione. Dybala è sereno: lo ammiro tanto, e non parlo del calciatore che è un top player, ma del ragazzo, educato e sempre positivo. Matuidi ancora positivo e in quarantena? Ho saputo e non capisco come sia possibile: mi ha detto che non sta male”.
“Pjanic criticato per un rendimento al di sotto delle aspettative? Prima dell’Inter Mira sentiva di non essere al massimo, ma vogliamo vedere quante partite ha disputato? E’ tra i bianconeri con più presenze, non si tira mai indietro. Si è anche adattato a un nuovo modulo tattico, visto che con Sarri la Juve ha giocato spesso col trequartista dietro alle due punte. E ha dovuto correre tanto, come Matuidi: entrambi mi hanno confessato che erano davvero affaticati. Così è dura per tutti: meno possesso palla e più corsa. E alla fine si è infortunato agli adduttori. Capisco che Sarri voglia che giochi più la palla, però deve stare bene fisicamente affinché la squadra giri. Mire è sempre in grado di trovarti in posizione quando c’è il pressing degli avversari: ha più qualità degli altri. Bentancur ha un futuro roseo davanti a sé e diventerà uno dei più forti, ma in questo momento è ancora un gradino sotto. Pjanic fa anche autocritica: non s’arrabbia quando esce se sa di non giocare bene, cerca di recuperare per dare il suo contributo. E’ lui il primo a prendersela con se stesso: alla fine di una partita l’ho chiamato e gli ho fatto i complimenti, lui era nervoso e mi ha detto di aver giocato male perché aveva perso due palloni pericolosi. Talvolta però bisogna prendersi dei rischi per far girare le squadre. Questo stop gli farà bene per tornare il più forte in Italia e tra i migliori al mondo. Lontano dalla Juve? No, ha ancora tre anni di contratto e alla Juve sta bene. E’ vero che a ogni mercato ha la possibilità di andare via: c’è il PSG interessato a lui, prima ancora lo ha cercato il Real ma, alla fine, lui ha prolungato con il club bianconero. Ha prevalso il suo amore per la Juve, dove sente la fiducia: nello spogliatoio è uno dei senatori, sa farsi ascoltare e rispettare. Poi, lo sappiamo, le situazioni possono cambiare, il club può decidere di cederlo. Ma se dipende dal giocatore, resta a Torino: a me non ha mai detto di voler cambiare aria, anzi. Con la Juve ha cambiato mentalità, adesso gioca per vincere, sempre”.
“De Ligt ha tutto per stare dieci anni alla Juve: è uno dei più forti in circolazione e, da quando è a Torino, è ancora cresciuto allenandosi con tanti campioni. Però mi piace molto anche Demiral: mi ha impressionato fin dalla sua prima uscita, nell’amichevole estiva contro l’Inter, confermandomi le parole di un mio amico del Sassuolo. Ne ho parlato anche con Pjanic: gli ho detto che avrebbe giocato, anche se Mire era un po’ scettico. Demiral sa essere aggressivo, mettere il fiato sul collo agli attaccante, cercando sempre l’anticipo. Peccato per l’infortunio”.
>>> LEGGI TUTTE LE ALTRE NOTIZIE SULLA JUVENTUS! <<<