Bacic: "La maglia della Juve quella più difficile da indossare, Mandzukic un esempio" - JuveNews.eu

Bacic: “La maglia della Juve quella più difficile da indossare, Mandzukic un esempio”

La calciatrice ha parlato

TORINO – La calciatrice croata della Juventus Women Doris Bacic ha parlato a Atlanticfootball.it.

 

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PASSIONE PER IL CALCIO – “Ho cominciato a tirare calci al pallone nel luogo in cui sono nata, Neum, una città della Bosnia ed Erzegovina vicina al confine con la Croazia e a maggioranza croata. All’epoca si poteva giocare solo a calcio. Inizialmente rivestivo il ruolo di attaccante. Un giorno, però, durante un allenamento in cui mancava un portiere, l’allenatore mi ha messa in porta, e lì son rimasta fino ad oggi”.

IL DOLCE PESO DELLA JUVE – “La maglia della Juventus è quella più difficile da indossare, dato che si tratta di una delle squadre più grandi al mondo. Devi essere all’altezza e dare il cento per cento. Non che non lo abbia fatto nelle altre squadre in cui ho giocato in precedenza, anzi, ma l’Italia è diversa. Gli italiani amano moltissimo il calcio, seguono ogni minimo passo della propria squadra, danno supporto incondizionato, ma si aspettano altrettanto”.

PIU’ BELLA COSA – “Questa estate il mio agente mi ha chiamata dicendomi che la Juventus era interessata a me. É, forse, la cosa più importante che mi sia mai successa. Quando ero bambina, guardavo sempre i grandi calciatori come Del Piero e Trezeguet. Sapere che adesso indosso la stessa maglia e gioco per la squadra in cui loro hanno fatto grandi imprese è un sogno. Ma so che è anche la realtà e voglio impegnarmi al massimo”.

LA VITA ITALIANA – “Ho un bel rapporto con Nella (Ekroth, ndr). È gentile, sempre allegra e sorridente. Siamo andate a vedere Inghilterra – Croazia insieme ad altre compagne, ma ognuna è andata nel settore di tifoseria della sua nazionale. Non ci sono aneddoti particolari. Mi alzo presto la mattina, faccio colazione e comincio l’allenamento con il club. Poi mi trattengo lì per il pranzo e per alcune sedute di fisioterapia. Tutto il giorno si dedica alla preparazione e all’allenamento, ed è ciò che amo fare”.

LO SPOGLIATOIO – “Condividiamo lo spogliatoio e abbiamo un bel rapporto, così come con le altre. Questo è molto importante perché siamo parte del team, anche se ci alleniamo separatamente. Giuseppe Mammoliti è uno degli allenatori migliori che io abbia mai avuto, è molto dettagliato da un punto di vista tecnico e ciò mi aiuta dentro e fuori dal campo. Sono grata di averlo come allenatore. I portieri della Juventus hanno una tecnica speciale, la migliore del mondo. Infatti, se guardiamo alla sua storia calcistica, la Juventus ha avuto i migliori portieri, come ad esempio Buffon. È sicuramente diversa da qualsiasi altra tecnica, ma a me piace molto”.

MANDZUKIC  – “Mario è una delle persone più rispettate e di valore della federazione croata. Dà sempre il massimo ed è un modello e un esempio per come si allena, gioca e altro ancora. Lo stimo moltissimo”.

OBIETTIVI – “Il mio primo sogno è quello di portare a termine il campionato qui in Italia con una bella vittoria. Penso sia giusto focalizzarsi su un obiettivo alla volta. Per me, l’essenziale è seguire le direttive del mio allenatore e proseguire in questo percorso. Per la nazionale, nutro la speranza di una qualificazione ai Mondiali e agli Europei. Ma credo sia importante fare un passo alla volta. Prima devo pensare alla Coppa Italia e allo Scudetto, proprio perché son più importanti le vittorie e gli obiettivi della squadra che quelli personali, anche se comunque camminano di pari passi, e spero che riusciremo a raggiungerli insieme”.

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