TORINO- Intervistato ai microfoni di Dazn, l’ex portiere bianconero Emil Audero ha parlato della sua esperienza alla Sampdoria, squadra dove si sta mettendo in luce come uno dei migliori del campionato nel suo ruolo.
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“Mi trovo molto bene, sto bene: c’è tutto per fare bene. La Sampdoria è una grande società, con degli ottimi compagni. E poi, qui a Genova, c’è il mare: alla mattina ti svegli, vedi il mare e stai bene. Rimanere dentro alla partita, con la testa, è il compito più difficile del portiere. Io, ad esempio, parlo da solo: se qualcuno mi riprendesse per tutta la partita sembrerei uno scemo. Mi do delle pacche in testa, faccio cose strane…a costo di sembrare stupido ma sono cose che servono per rimanere dentro alla partita. Giampaolo mi chiede di essere in posizione sempre utile per il reparto di difesa, di essere in condizione di gestire il pallone da dietro. Non posso essere in posizione troppo bassa, distaccato e solo in porta. Sono aspetti su cui lavoriamo tanto perché ogni avversario ti pressa in modo diverso e devi trovare soluzioni diverse. Il nostro ruolo, ormai, è cambiato. Dicono che sia il ruolo più bello del calcio e in effetti c’è dentro tutto. La concentrazione, la giusta tensione, non deve esserci mai paura ma dietro ogni portiere c’è il gol: se sbagli, è gol. È frustrante ma è un ruolo affascinante che ti tempra molto. La parata più bella? Quella su Matuidi, in Juventus-Samp: un tuffo in un angolo basso, tecnicamente era difficilissima”.