Ai microfoni de La Repubblica, Daniele Adani ha commentato il passaggio di Sarri alla Juve, e ritornando anche sugli screzi in diretta TV con l’ex tecnico bianconero Massimiliano Allegri.
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Sarri? Non la chiamerei rivoluzione. Era una strada inevitabile. Nel mondo si gioca per lasciare qualcosa. Vincere non basta più. La Juve aveva un percorso sicuro, ma non più congruo con la grandezza societaria né con le scelte dei club europei, la cui identità non dipende dai risultati. L’Italia non è un riferimento. Deve allinearsi. La Juve l’ha deliberato. Permetterà ad altri di seguirla senza remore. Poteva arrivarci un anno fa. Allegri? Io chiesi: uno come te che ha vinto 5 scudetti, che contributo può dare per crescere? Lui salvaguardava una posizione e rivendicava uno status. Perse la gestione della conversazione dimenticando che non parlava con me, ma con il pubblico attraverso me. In una discussione capita di alterarsi. È segno di passione. Ma tra gente di calcio non si evita un confronto sul calcio”.
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