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Il calciatore della Juventus e della Nazionale Spagnola Alvaro Morata, ha parlato intervistato dai microfoni de El Larguero, ai quali ha parlato del suo compagno di squadra Pedri: “Proprio ieri quando eravamo in aereo gli ho detto che gioca come se avesse 40 anni. A 18 anni, la personalità e l’atteggiamento che ha sono da pochi. Sarà senza dubbio uno dei migliori giocatori della storia della Spagna”.
“A Luis Enrique ho detto che mi sentivo forte, che apprezzavo la sua fiducia. Quando si attraversano momenti meno belli, avere un gruppo come quello che abbiamo aiuta molto. Mi sono sentito supportato come mai prima d’ora nella mia carriera. Ha apprezzato le cose che ho fatto che non avevano nulla a che fare con il gol. Rete alla Croazia? Ho visto il gol, me lo ha mandato mia moglie. Sapevo che avrei avuto un secondo e mezzo o due per tirare e ha funzionato bene. Ho parlato con Chiesa del suo grande gol e mi è rimasto in testa. Appena ho segnato sono riuscito a rompere un vetro, ma è entrato dentro”.
Morata conclude tornando a parlare dei fischi e degli insulti ricevuti durante questo Europeo, che sono arrivati anche alla famiglia: “Dopo quello che hai vissuto nell’ultimo anno, ti rendi conto di essere fragile e vedi che ci sono persone senza sensibilità capaci di insultare una donna o dei bambini. Speriamo che a loro non succeda. Abbiamo avuto momenti bui con una pandemia globale e puoi ottenere cose molto belle. Ci sono cose che non si possono fare. Non voglio dargli più importanza perché ci sono persone che mi hanno supportato molto. Alla fine ero una persona che soffriva. Nonostante stia bene, c’è una parte dentro di te che soffre. Ho avuto già abbastanza momenti complicati, ma la famiglia è la famiglia, e anche i miei genitori sono sopraffatti”.