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Sandro Mazzola, storica bandiera dell’Inter, è intervenuto ai microfoni di RadioSei per analizzare l’attuale momento che sta vivendo l’Italia di Roberto Mancini, che venerdì sera a Monaco di Baviera affronterà il Belgio nei quarti di finale:
“Mi sto divertendo molto a vedere Euro 2020, non mi aspettavo di vedere questa grande tecnica e grande calcio. La Nazionale sta giocando bene, non me l’aspettavo così forte, compatta. Contro l’Austria ha sofferto un po’ ma è andata avanti con merito. Adesso vediamo con il Belgio, poi l’eventuale semifinale con la Francia e così via. Adesso si fa sul serio. Immobile? A me piace, l’importante di un calciatore come lui che ha qualità tecniche, è fare gol e restare sempre lì. E lui la butta dentro. Un selezionatore tecnico non deve scegliere solo gli uomini. Deve fare anche scelte dopo. Mancini ha i dubbi che hanno tutti gli allenatori, vede gli allenamenti e poi decide. Belgio? Possiamo giocarcela, anche se forse noi siamo leggermente favoriti. Parlo a livello tecnico e palla al piede. Loro qualitativamente forse hanno qualcosina in più, ma noi diremo la nostra. Ne sono sicuro”.
Rimanendo in tema Nazionale, l’ex centrocampista della Juventus Emanuele Giaccherini ha così parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: ”
“Il bello è che dietro quel gol a Euro 2016 c’è un rimprovero di Conte. Contro la Scozia, in amichevole, avevo sbagliato un paio di volte dalla stessa posizione, così in allenamento mi riprese. Lancio di Bonucci, controllo perfetto e destro all’angolino. In quel guizzo c’è tutta la mia storia. Devo tutto a mister Conte e a quel rimprovero. Con l’Italia mi sentivo un vero supereroe. Ci davano tutti per spacciati, invece lui ci convinse a smentire tutti dicendo che i più forti eravamo noi. E così fu. Spero adesso in un altro 2-0”.
Chi è il Giaccherini dell’Italia?
“Barella. Lui è più fisico, io più dribblomane”.
E il Belgio come si batte?
“Concentrazione, raddoppi, cura dei dettagli, marcature. Sono preoccupati anche loro. L’Italia è forte, difende bene, In avanti c’è Chiesa che è un talento. In mezzo ce la giochiamo con tutti. Il fenomeno è Lukaku. Nel 2016 non era quello di oggi”.
Rivede il gruppo di Conte?
“Beh sì, è un’Italia da “Grande Bellezza” che si vuole bene e soffre insieme. Chiellini, Bonucci e De Rossi mi hanno detto che sono uniti come lo eravamo noi. Daniele, a fine Europeo, ci svelò che nonostante il Mondiale vinto la sua esperienza più bella sarebbe rimasta Euro 2016…”.
Più forte l’Italia del Mancio o la vostra?
“Tecnicamente questa. Noi conoscevano i nostri limiti, ma avevamo fame, cuore e correvamo più di tutti. Una squadra “operaia”.
Un pronostico per la partita di sabato sera?
“1-1 e poi vinciamo ai rigori, Insigne e Chiesa protagonisti. Sarebbe la chiusura di un cerchio dopo quella serataccia contro la Germania ai quarti…”.