[fncvideo id=666002 autoplay=true] Lionello Manfredonia, ex giocatore della Juve, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport comparando il dramma Eriksen con quello vissuto dal bianconero 30 anni fa: “Il mio e il suo caso sono molto diversi, oggi la medicina è molto avanti rispetto a 30 anni fa. Sono stati momenti molto intensi. Per fortuna però, da quel che ho capito, Eriksen, a differenza del mio caso, è arrivato in ospedale che respirava già da solo. Io sono stato messo in coma farmacologico per vari giorni. Poi venni risvegliato lentamente. Non so se ha avuto il mio stesso problema, ma sicuramente oggi le tecniche di intervento sono più evolute. L’importante è che stia bene, spero possa riprendersi come mi sono ripreso io. Il resto non conta. Mi auguro possa essere sereno e godersi l’amore dei suoi cari”.
A proposito di Juve, ha parlato Alvaro Morata ai microfoni di As: “Vaccini? Con gli atleti olimpici non ci sono stati tutti questi problemi, sembra che nel calcio ci siano sempre sospetti. Europeo? In Spagna ci sono due parti: una che appoggia e una no, è semplice. Non voglio fare polemica, credo però che si dovrebbe parlare con più rispetto. È un peccato che nel nostro lavoro dobbiamo mangiare tutta questa me***. La gente è riuscita a criticare anche Fernando Torres, pensa il livello intellettuale di queste persone. Busquets? Non è stato bello vederlo andare via, questa situazione di incertezza non è piacevole, noi facciamo molta attenzione anche durante i giorni liberi. Il mio futuro dopo l’Europeo? Mi hanno chiamato questa settimana dalla Juve e ho già parlato con il direttore sportivo. Finché le cose non sono ufficiali, non posso dire niente. Con o senza Allegri lo scenario è rimasto uguale. È stato un anno particolare perché negli ultimi dieci anni non eravamo abituati ad avere una stagione così, speriamo che la prossima sia migliore. Ci sono mancati tanto i tifosi, lo stadio della Juve quando è vuoto si sente”.