Kulusevski: "Il video? Stavo mangiando e avrei dovuto fare più attenzione. Ora voglio giocare..." - JuveNews.eu

Kulusevski: “Il video? Stavo mangiando e avrei dovuto fare più attenzione. Ora voglio giocare…”

L'attaccante della Svezia ha parlato

[fncvideo id=667420 autoplay=true] Dejan Kulusevski, attaccante della Juve e della Svezia, ha parlato dopo la sua negativizzazione al coronavirus dal ritiro della Svezia: “Naturalmente era un po’ difficile stare a casa. Ti emozioni ancora di più quando vedi giocare la Svezia. È stato così per me e credo che sia successo per una ragione. Non sono stato triste, avevo l’obiettivo di guarire in fretta. Non conosco nessuno che si sia ripreso dopo una settimana… Più che altro ero triste per il pensiero di aver infettato qualcuno, ma non lo sapevo, non avevo sintomi! Il video? Stavo mangiando con la mia famiglia. Ero a una cena, ho mangiato, avrei dovuto fare più attenzione? Assolutamente. Ma non è che vado a casa e mi chiudo nel garage. L’odio social? Ormai ci sono abituato, è così, non posso controllare ciò che pensano gli altri. Se li fa sentire bene dirlo, liberi di farlo. Io ho cercato di guarire e tanta gente mi ha contattato. Ho sentito l’amore da parte di tante persone, chiedevano delle mie condizioni. Credo di avere buone possibilità di giocare. Il corpo ha reagito bene anche se non è facile passare dal divano agli Europei, però è una bella sensazione. Posso giocare”.

Dejan Kulusevski

A proposito di Juventus ha parlato l’ex Alessandro Del Piero ai microfoni di ESPN: “Certamente mi avrebbe fatto piacere se avessi avuto la possibilità di restare più a lungo alla Juventus, ero un tifoso bianconero e lo sono ancora. Quel club significa tutto per me, il legame con i tifosi e tutto ciò che è successo in 19 anni”. Poi nei giorni scorsi a Sky Sport: “Il mio pensiero va al percorso fatto sui suoi dettami, da quello che è scaturito da quel pomeriggio a Udine, quando l’ho conosciuto. Una delle prime cose che amava dire era “Tagliati i capelli” per dare un segnale su quello che era lo stile Juventus. Conosco in maniera personale il figlio e il nipote e quindi c’è un grande dispiacere ma sono felice che ci sia questo ricordo. Ha sacrificato la sua vita per la Juve. Il nostro rapporto mi ha sempre affascinato perché ho conosciuto poche persone carismatiche come lui, al di là delle scelte personali. Era un vincente di natura, una bella persona sotto tutti gli aspetti. Penso che questo lo abbia riconosciuto tutto il mondo ed è un bellissimo segnale. Primo contratto? Avevo diciott’anni, ero super eccitato e avevo l’ambizione di firmare il mio primo contratto. Uno si fa degli schemi in testa ma una volta arrivato lì sono saltati. Lui era semplice e diretto. Mi ha portato nella sala dei trofei e mi ha detto: “Spero tu ci possa aiutare a vincere ancora”. Poi mi ha detto: “Firma qui, poi metto io la cifra sul contratto”. Io non avevo intenzione di ribattere, ho firmato il contratto in bianco che abbiamo ripreso anche nel mio ultimo contratto. È stato un episodio simpatico e non ho assolutamente alcun rimorso”.

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