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L’Italia di Roberto Mancini ha conquistato ieri sera il pass per la finale di Wembley, che giocherà domenica sera contro la vincente dell’altra semifinale, quella tra Inghilterra e Danimarca in programma questa sera. Gli Azzurri hanno vinto ai rigori contro la Spagna dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull’1-1, grazie ai gol di Federico Chiesa e di Alvaro Morata. Una lotteria, quella dei rigori, che ha visto Donnarumma parare il tiro proprio a Morata, con Jorginho che ha poi suggellato la vittoria azzurra con calma olimpica, trasformando l’ultimo rigore.
Da lì è scoppiata la festa per tutta Italia e nello stadio, dove gli Azzurri hanno festeggiato insieme ai tantissimi tifosi italiani assiepati sulle tribune: durante i festeggiamenti però, Leonardo Bonucci è stato protagonista di un siparietto con una steward. Arrivato sotto la curva degli italiani per festeggiare, una volta deciso di andare via, il difensore dell’Italia è stato bloccato da una steward che pensava fosse un tifoso invasore di campo. Dopo lo sguardo di Bonucci, e capito l’errore, il difensore è potuto tornare in campo, ma la gaffe dell’assistente dello stadio rimane.
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Lo stesso Bonucci ha parlato poi ai microfoni della Rai: “È stata la partita più difficile che abbia mai giocato. Bisogna fare i complimenti alla Spagna, sapevamo che sarebbe stato difficile, questa squadra ha dimostrato i valori e il cuore e che ci contraddistinguono. Abbiamo dimostrato un cuore grande e la sorte ci ha premiato ai Rigori, grande Gigi e chia ha tirato i rigori, è una gioia sofferta ed è ancora più bello. Sapevamo che si potevano presentare delle sorprese perché Luis Enrique in passato ce le ha fattw vedere spesso. Complimenti a loro per la grande partita, ma anche noi ci abbiamo messo tanto cuore e abbiamo ottenuto un risultato storico. Ora manca solo un centimetro, dobbiamo recuperare le forze, abbiamo 3 giorni.Veramente incredibile, non dobbiamo accontentarci adesso. Ci dovremo essere con la stessa voglia e sacrificio dimostrate oggi per portare a casa qualcosa che manca da 50 anni”.