[fncvideo id=663339 autoplay=true] Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Aumentare oltre il 25%? Ci proveremo. Faremo un confronto, vedremo sull’ottimo comportamento dei tifosi, del grande senso di responsabilità che mostrano tutte le parti in causa, affinché il CTS, Vezzali e il Ministro Speranza possano convergere per me. Passione? Sapete quanto ho impiegato, energie e sacrifici, quanto abbiamo voluto investire sul rapporto tra tifosi e la Nazionale. Ma è un rapporto così forte e solido da andare avanti per diversi anni. Stiamo costruendo il futuro di questa Nazionale, unendo tifosi e italiani. Vincere Europei? Se continuiamo a coltivare quest’entusiasmo e questi valori, almeno sotto un profilo a cui tengo, l’abbiamo già vinto. Non dobbiamo dimenticare il sacrificio, stare coi piedi per terra, non impedendo di sognare. Farlo sì, ma con realismo e determinazione. Se riusciamo a coniugare questi aspetti. L’obiettivo minimo è Wembley: poi ce la giocheremo”.
“Mancini? Ci provate sempre a distogliere l’attenzione: Mancini è uno del gruppo. La forza è il gruppo, ha detto bene Bonucci. C’è una grande regia, un Club Italia organizzato, ma abbiamo una forza incredibile, dei ragazzi che dimostrano ogni giorno di essere amici, siamo una famiglia molto legata. Questo è il messaggio che gli italiani apprezzano”. A proposito di Juventus ha parlato Cristiano Ronaldo in conferenza stampa circa il suo futuro alla Juventus: “Addio alla Juve? Ho giocato ad alti livelli da anni. Se avessi 18-19 anni, magari non dormirei. Ma ho 36 anni, qualsiasi cosa succederà sarà la cosa migliore: che rimarrò alla Juve o meno, la cosa più importante ora sono gli Europei. Voglio vincere e voglio avere pensieri positivi dalla prima all’ultima partita. Portogallo? Non lo sappiamo ancora. È una squadra diversa, più giovane, soltanto giocando scopriremo se siamo più forti o meno. A livello personale, non sono lo stesso giocatore che ero otto, sei o cinque anni fa. Si cambia sempre, la cosa più intelligente per un calciatore è la capacità di adattarsi. Sono maturo, se uno vuole giocare per tanti anni deve sapersi adattare: i numeri parlano, dai 18 ai 36 anni mi sono sempre adattato alle situazioni che ho trovato e sono sempre riuscito a vincere, sia a livello individuale che di squadra. Penso di essermi sempre saputo adeguare alle novità, per tutta la mia carriera”.