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TORINO – Alvaro Morata ha raccontato a ‘Marca’ il suo passato al Real Madrid e l’ultimo trasferimento al Chelsea. Lo spagnolo aveva già ammesso il rimpianto di aver lasciato la Juventus, anche a causa del poco spazio avuto al Bernabeu: “Alla fine l’unico fattore capace di portarmi a lasciare il Real Madrid è stato l’aver bisogno di qualcosa che il Real non poteva e non avrebbe potuto darmi, ovvero giocare ogni domenica, che stessi bene o male. Ora sono stato per tre partite lontano dalla miglior forma fisica e ho continuato a giocare, è ciò di cui avevo bisogno. Il Real è il Real e qualsiasi giocatore vorrebbe giocarci, perchè avrei dovuto lasciarlo se non per voler giocare maggiormente? Nulla più. Si è arrivati a dire che io non volevo lottare: l’ho fatto per tutta la mia vita per arrivare a giocare nel Real e per cercare di far parte dell’undici titolare. Ma avevo bisogno di giocare e ho trovato nel Chelsea ciò che volevo. Resterò comunque grato a Zidane perchè mi ha dato l’opportunità di vincere un’altra Champions e di giocare nel Real. Mi disse: “Alvaro, capisco che se tu vuoi giocare e avere continuità, la cosa più logica sia andare via“, dicendomi anche che se avessi voluto rimanere avrei potuto farlo, ma ci sarebbero state tante altre opzioni offensive. Ho pensato che la cosa migliore fosse andare via perchè c’era un Mondiale davanti e volevo partecipare. Voglio essere importante per la Spagna e per questo motivo devo avere una continuità che ora sto avendo.”
Dopo le difficoltà avute con i ‘blancos’, Morata si è invece mostrato entusiasta della sua nuova esperienza con il Chelsea e sui suoi obiettivi con la nazionale spagnola: “Non mi pentirò mai di aver scelto un club come il Chelsea. Magari potessi rimanere per sempre al Chelsea. Non bisogna pentirsi di nulla nella vita. Tutti i passi che ho fatto nella mia carriera sono serviti a qualcosa, ho imparato, ho vinto in Italia, ho vinto nel Real Madrid e mi sono sentito importante. Ora ho di fronte la sfida di poter essere campione anche in Inghilterra: nessuno, al di fuori di pochi spagnoli, ci è riuscito. Questo è il mio obiettivo: vincere la Premier e entrare nella storia come spagnolo capace di vincere in tre paesi diversi. Mondiale? E’ come qualsiasi cosa nel calcio: se sei stato eliminato, non hai fatto il massimo di ciò che potevi fare. In ogni caso, credo che se non avessimo affrontato l’Italia chissà cosa sarebbe potuto succedere…è comunque tutto parte del passato. Ora siamo super motivati. La Nazionale gioca molto bene e abbiamo molti giocatori con una voglia tremenda: alcuni non hanno giocato ancora un Mondiale, altri sì…c’è un mix molto positivo.”
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