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TORINO – Zlatan Ibrahimovic è tornato. Dopo un lunghissimo stop, che aveva fatto pensare addirittura ad un ritiro, è tornato in campo prima del previsto con il Manchester United. “I leoni recuperano prima degli uomini” – dichiarazione sua, autocelebrativa come sempre, ma in questo caso più che adatta.
Ibra non avrebbe bisogno di altri grandi risultati per farsi ricordare in futuro, ma nonostante i 36 anni ha ancora tante sfide che lo attendono: quella Champions League che ancora gli manca, ma anche diversi traguardi individuali. Zlatan è già il miglior marcatore della storia della nazionale svedese e del Paris Saint Germain, e potrebbe battere ancora diversi record.
Giocando ancora sette partite in Champions, che significherebbe arrivare in finale, supererebbe Iniesta, Roberto Carlos e Paul Scholes per presenze in competizioni UEFA, e guadagnerebbe il sesto posto in classifica. Il primo gol che segnerà in Champions allungherà il suo record di squadre con cui è andato a segno nella competizione, aggiungendo il Manchester United a Juventus, Inter, Milan, Barcellona e PSG.
Segnando altri due gol in Champions entrerebbe a far parte di un club incredibilmente esclusivo: diventerebbe il settimo giocatore a segnare 50 gol nella massima competizione europea, unendosi a Ronaldo, Messi, Raúl, Ruud van Nistelrooy, Karim Benzema e Thierry Henry. Se dovesse invece segnarne 3 supererebbe Henrik Larsson e sarebbe lo svedese con più gol all’attivo in Europa.