Pjaca, rimpianto Juve: dal super recupero al futuro da vice Higuain, dal palo colpito 20 volte al basket, ecco tutti i segreti sul croato

La Juventus è a corto di esterni d'attacco, Marko Pjaca ora è un rimpianto bianconero visto quello che sta combinando allo Schalke... Ecco tutte le curiosità che non sapevate sul gioiello bianconero.

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Marko Pjaca, che rimpianto per la Juve! Già, perchè il ragazzo croato, che lo scorso gennaio è stato ceduto in prestito allo Schalke dopo il recupero dall’infortunio, ora sta bruciando le tappe e sta facendo faville in Bundesliga, diventando già l’idolo di Gelsenkirchen: gol spettacolare all’esordio, poi altri due centri tra i quali l’ultimo decisivo per la vittoria contro l’Herta Berlino che è valso il secondo posto in campionato per la squadra tedesca. Numeri e giocate da campione vero, che sarebbe stato utile ora alla Juve vista l’emergenza in attacco. Ma i bianconeri possono comunque sognare, visto che per Pjaca è già pronto un piano per il futuro… Siete pronti a scoprire tutti i segreti del gioiellino croato? Bene, ecco tutto quello che non sapete su Pjaca! >>>VAI AL PRIMO

Pjaca, rimpianto Juve

Pjaca-day

Lo scorso 2 novembre a Vinovo è andato in scena il Pjaca-day, il rientro in campo tanto aspettato dopo l’infortunio, ed è subito stato show nell’amichevole contro il Trino: subito doppietta, messa a segno nel ruolo di attaccante centrale. Sì perchè Allegri per lui sta pensando ad un futuro da vice-Higuain: per Pjaca insomma è già pronta la seconda vita in bianconero, appena rientrerà dal prestito. >>>VAI AL PROSSIMO

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Nessun paragone

Vice-Higuain sì, ma guai a paragonare Pjaca a qualche altro giocatore. Il croato infatti non vuole e non gradisce alcun tipo di paragone con altri campioni, perché vuole che i bambini riconoscano il suo stile di gioco senza ricondurlo a qualcun altro. Il suo idolo è Ronaldinho, ammira molto anche Ibrahimovic per il fatto che lo svedese ha vinto tutto ovunque abbia giocato, ma lui non vuole essere paragonato a nessuno, punto: Pjaca è Pjaca. >>>VAI AL PROSSIMO

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Juve, attenta!

Max Allegri, come detto, vuole cucire a Pjaca un ruolo da prima punta, ma la Juve deve anche stare attenta qualora il gioiello croato non dovesse trovare abbastanza spazio in bianconero in tempi brevi. Il campanello d’allarme l’ha lanciato lo scorso gennaio il suo procuratore Naletilic: “Il ragazzo ha capito dopo la partita con il Bologna, dove non ha giocato nemmeno un minuto, che avrebbe avuto poco spazio a sua disposizione e ha deciso di andare in prestito… La sua idea è quella di tornare da protagonista nella Juventus, perché non accetterà più una stagione così…” La Juventus è avvertita… >>>VAI AL PROSSIMO

Pjaca, allenamento con la Juve

Sliding doors

Ora Pjaca sta sfondando nel calcio, ma la sua storia sarebbe potuta essere differente: Marko infatti, come molti suoi connazionali, è un appassionato di basket e se non fosse diventato un calciatore avrebbe scelto proprio la pallacanestro, altro sport nel quale pare essere molto portato e abile fin da bambino. >>>VAI AL PROSSIMO

Pjaca Juventus

Palo… 20 volte

Straordinario un aneddoto di campo riguardante un Marko Pjaca di 9 anni raccontato da un suo amico di infanzia: “Quando facevamo le partitelle tutti lo volevano in squadra. Non mi dimenticherò mai quella scommessa fatta a nove anni: si era giocato un gelato dicendo che avrebbe colpito il palo da metà campo venti volte”. Secondo voi come andò a finire? Bhe, diciamo che Marko quel gelato se lo mangiò. >>>VAI AL PROSSIMO

Pjaca Gol Juventus

Campione controcorrente

Un altro bellissimo aneddoto è stato svelato da Sasa Ivanisevic, suo professore di educazione fisica ai tempi della scuola in Croazia: “Avete presente un calciatore? Lui è l’esatto opposto. Quando era già in prima squadra, gli dissi “comprati un’auto grande”. E lui mi rispose: “Non mi serve””. Un calciatore sui generis insomma, visto che prima di passare alla Juve, lo si poteva vedere girare per Zagabria a bordo di una Opel Corsa. >>>VAI AL PROSSIMO

Pjaca

Mai piangere

L’ultima chicca ce la regala Zoran Joksovic, il primo allenatore delle giovanili di Marko Pjaca: “La cosa che mi ha colpito di Marko da piccolo è che non piangeva mai. Nemmeno quando le cose andavano male. La mamma era nazionale di judo, il padre di lotta: gli hanno insegnato il valore dell’allenamento”.

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