di Cristiano Passa
TORINO – Francesco Repice, storica voce di Radio Rai e giornalista della televisione di stato, ha parlato in eclusiva ai microfoni di Juvenews dicendo la sua sul match di Champions League tra Juventus e Tottenham.
Il radiocronista, che ha raccontato la partita dalle radiofrequenze della Rai insieme a Fulvio Collovati, ha parlato del match, facendo una disamina dei punti salienti e delle opportunità per la Juventus di arrivare in fondo a questa competizione, oltre a parlare del futuro della squadra e del suo capitano Gianluigi Buffon.
“La Juventus ha la dimensione di una squadra che grazie a virtù diverse da quelle della prepotenza, legittima, del denaro arriva agli obiettivi grazie alla sua tradizione e alla sua storia. La strada per arrivare in finale la Juventus la conosce bene, perché ci è arrivata due volte, e l’ha persa perché ha sempre giocato con squadre più forti.”
Sulla partita di martedì, il radiocronista individua quello che potrebbe essere stato il problema: “Per me i bianconeri hanno segnato troppo presto, ed erano messi in campo in una maniera per la quale non potevano difendere quel risultato per tutto quel tempo. Poi hanno avuto i presupposti per il 3-0 e Higuain ha sbagliato. Questa è la differenza che c e tra Lewandowski, Suarez e Higuain. Quelli sono giocatori con una caratura internazionale. Se io ripenso alla finale al Maracanà mi rendo conto che Higuain ha sbagliato un gol che avrebbe reso l’Argentina campione del mondo. Gli altri due questi appuntamenti non li sbagliano. Lui non è un fuoriclasse, è un campione. Detto questo, la colpa del 2-2 non è la sua, ma l’allenatore ha preparato una determinata partita per cui le occasioni vanno sfruttate, e in campo internazionale non farlo lo paghi.”
E Allegri? “Allegri è un allenatore che le ha azzeccate tutte, e io sono in disaccordo con chi vede del genio solamente in Guardiola e negli altri no. Il Manchester City ha speso 876 milioni di euro sul mercato, se uno di noi si siede su quella panchina secondo o terzo ci arriva. Un allenatore che vince quello che ha vinto Allegri, come lo ha vinto Allegri, vale tanto. Lui è un allenatore top, e lo dimsotrerà altrove il prossimo anno. Io lo scorso anno mi aspettavo andasse al Barcellona, in questo periodo circolavano molte voci e lui è stato molto vicino a quella panchina. Il prossimo anno potrebbe andare all’Arsenal.”
Uno dei migliori in campo nella serata di Champions è stato sicuramente Federico Bernardeschi, che si è procurato il primo rigore ed ha creato non pochi grattacapi alla difesa inglese: “Bernardeschi sta avendo una gestione diversa da quella avuta da altri prima di lui. Dybala faceva un po’ di fatica all’inizio, anche perché la squadra andava male, e Allegri sapeva che andando male la squadra sarebbe andato male anche lui, e lo avrebbe bruciato. Con Bernardeschi si è potuto permettere il lusso di dargli un subito un ruolo, perché la squadra sta girando. Bernardeschi ha fatto tanta roba, anche nel secondo tempo. Questo ragazzo a certi livelli non aveva mai giocato, e non è semplice imporsi a questi livelli con la maglia della Juventus in Champions. Cambia la prospettiva perché non sei abituato a queste cose. Se Allegri ha dato tutta questa fiducia a questo ragazzo c’è un motivo.”
Buffon non è stato esente da colpe sul secondo gol degli Spurs: “La barriera era messa male, ha battezzato male il tiro, pensava al sinistro di Lamela e si è trovato controtempo. Ogni volta che lui non fa la parata si parla di lui e lo si critica. Io direi che uno come Buffon abbia il diritto di scegliere se giocare un altro anno o no. Spero che sia data la possibilità a Buffon di decidere cosa fare. Sennò anche qui il pallone diventa talmente cinico e arido che non ne usciamo. ”
Allegri ritroverà Dybala per l’ultima parte della stagione: “Dybala dove lo metto lo metto è un giocatore che si trova la posizione da solo, a prescindere dal modulo. L’importante è capire che tutti gli allenatori e tutte le squadre di calcio quando sono sotto palla mettono 2 linee a 4. Non è tanto la disposizione in difesa, ma quanto, nel possesso palla altrui, riesci a chiudere tutte le linee e a recuperare subito il pallone. Per questo bisogna fare pressing a tutto campo, ed è questo quello che ha insegnato Guardiola in questi anni con il Barcellona, a rubare palla il più velocemente possibile. “
E il ritorno a Wembley: “Secondo me passa la Juve, ho questa convinzione, anche perché mi ricordo del ritorno a Monaco di Baviera: anche se i bianconeri uscirono fecero un primo tempo pazzesco, e credo abbiano imparato la lezione”
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