[fncvideo id=158889 autoplay=true]
TORINO – “Zidane è stato un artista del calcio con la solidità di un lottatore”, e a parlare è un altro genio del calcio: Alessandro Del Piero.
Nella sua intervista ad AS, l’ex capitano bianconero è tornato a parlare dopo un anno di distanza dalla partita con il Barcellona: “Porta fortuna alla Juve – scherza -, non so se saranno d’accordo a Barcellona”.
Ma cos’accadde a Cardiff secondo Del Piero? “Credo che si è parlato troppo di quella sconfitta – spiega -. Se qualcuno poteva sperare qualcosina in più per la Juve, soprattutto nel secondo tempo, ricordate che perdere una finale con il Madrid non è affatto un disonore. Soprattutto contro questo Madrid”.
“Se ha fortificato la Juve quell’esperienza? Una sconfitta può farti crescere, ora la squadra è diversa, ha più opzioni in avantii. Credo che sulla doppia partita abbia più possibilità per qualificarsi”, prosegue Del Piero. Che poi aggiunge: “Nonostante le due finali perse, la Juve di Allegri non deve invidiare nulla a nessuno. Quella squadra era più dominante in Europa, e mi riferisco alle sue partite. In Italia, differentemente, quello che sta facendo la Juve non può essere paragonato a nulla”.
E su Buffon? “Spero che decida senza lasciarsi condizionare, ascoltando il suo fisico e il suo cuore. E’ l’unica maniera per non rimproverarsi nulla, al di là della decisione che andrà a prendere. Allegri? Un grande allenatore, un vero allenatore. La sua arma è la semplicità. Per qualsiasi problema trova una soluzione immediata, senza paura di cambiare. Conosce il calcio e i suoi giocatori, non s’innamora di un solo modulo, sa cambiarlo per il bene comune. La sua non è una Juve unica, ne sono molte. Questa è una gran virtù”.
Ah, su Higuain non ha dubbi: “Può far male al Madrid, è straordinario e lo vedo con un carattere diverso, un leader positivo. Lo dissi dopo il suo gol contro il Napoli: ha fatto un salto qualitativo in questo senso, mentre come attaccante non ho potuto mai dire nulla, né ieri né oggi”. Da un argentino all’altro: “Dybala è l’uomo chiave di questa squadra, inutile negarlo. La Juve è molto forte, però con Dybala al top può diventare irresistibile. Il suo talento e la sua imprevedibilità trasformano i bianconeri”.
“Zidane da compagno? – prosegue ADP – Ho molti ricordi, anche fuori dal campo. Momenti di amicizia vera. Zizou è un tipo leale, profondo, che ha sempre avuto un forte senso del gruppo. Difficile non volergli bene e giocare con lui fu un piacere, incredibilmente buono. E’ un artista con la solidità di un lottatore. Se me l’aspettavo così bravo da allenatore? Non mi aspettavo neanche diventasse allenatore, però quando lo vidi iniziare non ebbi dubbi. Uno con la sua visione del gioco solo poteva ottenere grandi cose”.
Affrontare il Madrid, cosa vuol dire secondo Alex: “Andare al Bernabeu e segnare un gol così, è realizzare il sogno di qualsiasi bambino, significa entrare nella leggenda del calcio. Credo che con questo ho detto tutto. E’ la squadra che ho affrontato più volte. Furono tutti straordinari, gli incontri. Nel ’96 ci siamo resi conto della forza della nostra squadra, ma nulla è paragonabile all’ovazione del Bernabeu, che valse molto più di un gol, o di una doppietta…”
Su Benzema: “Uno dei migliori attaccanti d’Europa, e si è meritato un voto di fiducia anche se ha segnato meno gol. Prima di rinunciare a un giocatore così, devi pensarci non due volte, ma nove. Quando ho intervistato Cristiano? Ho apprezzato tantissimo la sua mentalità, è un ragazzo con le idee chaire e una cultura del lavoro nella quale mi riconosco. Non dà per scontato il suo talento, lo alimenta giorno dopo giorno. Ricordammo che all’inizio della sua carriera poteva firmare per la Juve, avremmo potuto giocare assieme: disse che gli sarebbero piaciuti i miei assist… io continuo a tenermi in forma, se manca qualcuno io ci sono. Chiaro: dopo Juve-Real! E comunque non mi sorprende il rendimento, sarebbe sorprendente il contrario. Con lui ho parlato di come, dopo i trenta, uno sportivo possa continuare a crescere se personalizza i suoi allenamenti. Cristiano continua a cercare la perfezione: così non s’invecchia, si migliora. Non lo vedo da nessun’altra parte: chi ha Cristiano non deve lasciarlo, e lui sta nel Madrid. Non può cercare di meglio”.
Chi l’ha sorpreso del Real: “Mi è piaciuto il lavoro che ha fatto Zizou su Casemiro – ha spiegato ancora Del Piero -, ha dato molto equilibrio alla squadra. Oltre a Ronaldo, Modric e Kroos formano un centrocampista solido e qualità”. E sull’Italia fuori ai Mondiali? “Complicato dare spiegazioni, abbiamo toccato il fondo e non ci resta che tornare a giocare. Ci sono persone affidabili che si stanno occupando di questo con la federazione, tra le quali il mio amico Costacurta. Bisogna mettersi con la testa che senza l’aiuto di tutti non si possono cambiare le cose. Qualcosa posso dirlo: non ci date per spacciati, la nazionale italiana tornerà ad essere grande. Ancelotti? Sarebbe un gran CT. Non so se è nei suoi piani, ma lo farebbe bene. Ci sono soluzioni ottime e sicuro la Federazione sceglierà bene. Pensiamo che un allenatore possa fare miracoli? No, ma deve avere un movimento che l’appoggi”.
TI POTREBBERO INTERESSARE:
SEGUICI SU: Facebook / Twitter / Instagram